La prof.ssa Girolama Alessandra Marfia (Roma): “In un’alta percentuale di pazienti, la malattia tende ad andare in remissione durante la gestazione”
La sclerosi multipla colpisce circa 118.000 persone in Italia e si stimano circa 3.400 nuovi casi l’anno. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica e progressiva del sistema nervoso centrale, diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni e prevalentemente al femminile: in Italia, infatti, ne soffrono oltre 79.000 donne. L’esordio avviene dunque in una fascia d’età in cui la ricerca di un figlio costituisce, al tempo stesso, un forte desiderio e una fonte di grandi timori. E se in passato, fino alle fine degli anni Novanta, nella sclerosi multipla la maternità veniva fortemente sconsigliata per la paura di effetti avversi sulla salute della donna, dal 1998 in poi un importante studio scientifico, denominato PRIMS e pubblicato su The New England Journal of Medicine, ha totalmente modificato l’approccio a questa fase così delicata e importante della vita della donna.
“Quello che è emerso dallo studio PRIMS - spiega Girolama Alessandra Marfia, Professore aggregato di Neurologia presso l’Università di Roma Tor Vergata e responsabile del Centro per la Sclerosi Multipla del Policlinico di Tor Vergata - è che durante la gravidanza, in un’alta percentuale di casi, la malattia tende ad andare in remissione perché il sistema immunitario, grazie alla presenza del feto, si comporta come se la donna fosse stata sottoposta a una sorta di trapianto semi-allogenico. La gravidanza assolve, insomma, un potere immunomodulante”
LA FASE DI CONCEPIMENTO
La sclerosi multipla non pone ostacoli alla gravidanza, anche perché la malattia non compromette la fertilità. “A patto però - prosegue Marfia - che già in fase di diagnosi venga preso in considerazione questo aspetto. Il desiderio di maternità deve essere discusso e valutato per instaurare, fin dall’inizio (o qualora si desideri cercare un figlio) la terapia più adeguata che possa essere assunta fino al concepimento, ed eventualmente anche in gravidanza. Non tutti i farmaci disponibili per curare questa patologia hanno infatti caratteristiche compatibili con la gravidanza. Sono le cure di prima linea (interferoni e glatiramer acetato), ossia quelle più antiche e collaudate, che si sono dimostrate ad oggi sicure e innocue per il feto”.
LA GRAVIDANZA E GLI EFFETTI SULLA MALATTIA A LUNGO TERMINE
La gravidanza non sembra modificare, a lungo termine, l’andamento della sclerosi multipla. “La fase immediatamente successiva al parto - spiega Marfia - può essere invece quella più delicata. Questo è infatti il momento in cui possono più facilmente verificarsi le recidive di malattia: il rischio di ricaduta nei primi tre-sei mesi dopo il parto (da 2 a 4 donne su 10 hanno una ricaduta nei primi tre mesi dopo il parto) si ipotizza possa dipendere dalle fluttuazioni ormonali tipiche della gravidanza e del puerperio, capaci di influenzare anche le reazioni del sistema immunitario. Le recidive sono comunque tendenzialmente meno probabili in donne che arrivano alla fase del concepimento con la malattia ben controllata dalla terapia. La riattivazione della patologia nel puerperio potrebbe essere controllata attraverso una precoce ripresa dei farmaci, specie quelli ad elevata efficacia, ma questo approccio impone alcune considerazioni riguardo l’allattamento al seno. Oggi solo alcune delle molecole approvate per la cura della sclerosi multipla sono ritenute sicure in allattamento; tuttavia ancora non sappiamo se l’utilizzo di questi farmaci sia in grado di mitigare il rischio di ricadute nel post-partum".
RISCHI PER IL BAMBINO?
“La sclerosi multipla non causa problemi al bambino - spiega la prof.ssa Marfia - perché la donna che ne è affetta non è soggetta a un maggior rischio di aborto spontaneo, né a una maggiore incidenza di malformazioni fetali o mortalità neonatale. Altro aspetto fondamentale e che spesso la paura di trasmettere la malattia al proprio bambino causa grossa preoccupazione nei genitori. La sclerosi multipla non è una malattia genetica, ma una patologia autoimmune a genesi multifattoriale, cioè sono molteplici i fattori che hanno un ruolo nel determinare la sua insorgenza in soggetti predisposti, come avviene in gran parte delle malattie infiammatorie croniche. Il rischio che un bambino con un genitore affetto da sclerosi multipla possa sviluppare la malattia nel corso della propria vita è leggermente superiore rispetto a chi nasce da genitori sani, ma si tratta di un rischio minimo, stimato nell’ordine del 3-4%. Il rischio aumenta un po’ di più se entrambi i genitori sono affetti dalla patologia. Per innescare la reazione del sistema immunitario che è alla base della sclerosi multipla devono essere coinvolti anche altri fattori ambientali, che sono tuttora oggetto di studio. L’aumento dell’incidenza della malattia registrato negli ultimi decenni, con uno sbilanciamento sempre più marcato verso il genere femminile, soprattutto durante la vita fertile, fa pensare a un ruolo significativo giocato dagli ormoni sessuali”.
AL POLICLINICO TOR VERGATA UN AMBULATORIO DEDICATO
Un progetto innovativo, nel panorama italiano e internazionale, per la gestione della maternità nella sclerosi multipla è rappresentato dall’ambulatorio SMamma, inaugurato nel maggio 2016 presso il Centro di Riferimento Regionale per la Sclerosi Multipla del Policlinico Tor Vergata. “Il suo scopo - spiega Marfia - è quello di aiutare le pazienti a vivere la gravidanza libere dai timori della malattia e di colmare un vuoto assistenziale prendendosi carico della donna in tutti i suoi aspetti, fisici e psicologici. Sono circa 130 le donne attualmente seguite dall’ambulatorio in tutte le fasi della gravidanza, mediante un programma standardizzato di visite neurologiche ed esami diagnostici pensato per accompagnarle dal pre-concepimento, per la pianificazione della gravidanza, alla gestazione e al post-partum, fino al primo anno di vita del bambino”. Il progetto SMamma prevede dunque un percorso integrato di cure multidisciplinari in cui le visite sono strutturate in modo tale da garantire alla paziente un accesso diretto ai vari specialisti. La rete multidisciplinare dell’ambulatorio SMamma è composta da neurologi, infermieri, ginecologi, ostetriche, immunologi e psichiatri specializzati, e si avvale anche della collaborazione dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM).
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