Un casco, con dei mini-circuiti al suo interno, attraverso il quale si possono trasmettere onde elettromagnetiche a diversa sequenza al cervello per insegnargli a superare una lesione al tessuto nervoso. Stiamo parlando della stimolazione transcranica a onde elettromagnetiche che rappresenta l'ultima frontiera nel trattamento delle malattie neurologiche. L'idea di base è quella di stimolare il cervello a riorganizzarsi e, quindi, a superare un danno subito per ripristinare la sua funzionalità originaria. Una lesione al tessuto nervoso, infatti, determina una disorganizzazione delle cellule nervose con conseguente trasmissione alterata degli impulsi nervosi: ciò si traduce, nel caso di paraparesi nella sclerosi multipla, in una spasticità causata proprio dalla disorganizzazione del tessuto nervoso. Le onde elettromagnetiche, in grado di penetrare fino a sei centimetri di profondità nel cervello, inducono la creazione di nuovi contatti tra una cellula nervosa e l'altra determinando progressivamente una riorganizzazione del tessuto e un superamento della lesione. Complice la plasticità del cervello, cioè la grande adattabilità delle cellule nervose che è alla base del meccanismo di apprendimento: attraverso una stimolazione a frequenze diverse si può infatti insegnare alle cellule nervose la funzione perduta attraverso la lesione cerebrale.
La storia dell’uso della stimolazione elettrica nel trattamento dei sintomi di malattie neurologiche inizia almeno 10 anni fa con l’idea di mimare in maniera meno aggressiva l’elettroshock adottato in casi di grave depressione. I primi risultati, nati dal tentativo di controllare proprio le malattie depressive, hanno dato risultati incoraggianti e l'applicazione di onde elettromagnetiche è in fase di sperimentazione applicato a diverse malattie neurologiche, come depressione, emicrania, morbo di Parkinson, spasticità e paraparesi. I risultati ottenuti finora sono incoraggianti.
In Italia, si è appena concluso uno studio di stimolazione transcranica a onde elettromagnetiche nel trattamento delle paraparesi da sclerosi multipla che ha determinato significativi miglioramenti nei pazienti coinvolti.
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