Uno schema di trattamento fisso con rituximab (RTX), con trattamenti ripetuti ogni 6 mesi, potrebbe essere efficace nei pazienti affetti da neuromielite ottica (NMO) e da disturbi dello spettro della NMO (NMOSD), con un buon profilo di sicurezza. Lo dimostrerebbe uno studio effettuato al San Raffaele di Milano, pubblicato online sul Multiple Sclerosis Journal.
Per ottenere un rapporto rischio/beneficio anche superiore, comunque, bisognerebbe effettuare uno stretto monitoraggio delle cellule CD19+ prima di un nuovo trattamento di pazienti con disabilità di alto grado, concomitante leucopenia e ipogammaglobulinemia.
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