Fondamentale una presa in carico multidisciplinare e necessaria la consulenza genetica
Nell’essere umano i cromosomi assumono una forma lineare determinata dal ripiegamento e dalla spiralizzazione del DNA che si compatta fino a che il cromosoma non giunge a prendere l’aspetto di una specie di X, una struttura doppia con due lunghi bracci collegati al centro. I bracci non sono propriamente simmetrici ed è anche per tale ragione che, quando si produce un’alterazione come quella che porta alla fusione di un braccio corto con uno lungo come avviene nel caso del cromosoma 14, ci si imbatte in uno dei disordini cromosomici più rari e problematici. La sindrome RING14.
La sindrome RING14 è un disturbo ultra raro del quale sono stati descritti circa un’ottantina di casi negli ultimi 45 anni. Tra i principali segni che contraddistinguono la malattia ci sono le anomalie facciali, quali fronte larga e piatta, guance gonfie e naso schiacciato con radice allargata, ptosi delle palpebre e, in alcuni casi, anche strabismo. A queste si affianca una molteplicità di sintomi che intaccano tutti i maggiori organi e sistemi, rendendo necessaria una presa in carico multidisciplinare. Nei bambini affetti è spesso osservabile una disabilità intellettiva di vario grado a cui si accompagna compromissione delle capacità di linguaggio e comunicazione (in alcuni bambini sono evidenti i tratti autistici). Inoltre sono frequenti le crisi epilettiche ad insorgenza precoce difficilmente controllabili con la terapia farmacologica ed i disturbi del campi visivo.
La diagnosi di malattia si basa sull’osservazione clinica e trova conferma in citogenetica con l’esecuzione di un cariotipo ma, purtroppo, è difficile fornire una prognosi certa e, ovviamente, non esiste una cura mirata. Le sole opzioni terapeutiche rivolte ai pazienti affetti da sindrome RING14 si propongono di attenuare i sintomi e migliorare la qualità di vita dei soggetti. RING14 International è un’associazione che da anni promuove le attività scientifiche che nascono intorno alla malattia e incentiva la divulgazione di notizie utili ai pazienti ed ai clinici che devono prendersene cura. Con questo scopo, l’associazione ha sostenuto l’opera di revisione e studio di un gruppo di ricercatori italiani che sulla rivista Orphanet Journal of rare Diseases ha pubblicato le nuove linee guida per la diagnosi e la gestione del paziente affetto da sindrome RING14.
Frutto di un’attenta opera di revisione e confronto, il lavoro è stato suddiviso in sezioni, a loro volta articolate in una lista di raccomandazioni di diverso grado ed entità. Dal punto di vista diagnostico gli autori ribadiscono l’importanza di una identificazione precoce della malattia, che tenga conto della sintomatologia neurologica classica e delle crisi epilettiche, cifra di riferimento della RING14. L’esecuzione di analisi di genetica molecolare come il CGH-array e la mappa cromosomica rimangono fondamentali e si devono inserire nel quadro di una consulenza genetica accurata ad opera di un genetista che si occupi anche della comunicazione dei risultati ai genitori. Non vanno comunque trascurati altri esami come la risonanza magnetica cerebrale e l’elettroencefalogramma oltre ad una completa valutazione neurofisiologica.
Come già spiegato, la gestione del paziente richiede la collaborazione di esperti di diverse aree mediche: pediatri, neurologi, terapisti della respirazione, gastroenterologi e nutrizionisti, cardiologi, medici della riabilitazione, terapisti del linguaggio, oftalmologi, immunologi e psicologi sono chiamati a collaborare per contenere le complicazioni della malattia e migliorare le condizioni del paziente il quale va visitato con costanza e sottoposto ad esami di monitoraggio che, oltre a elettroencefalogramma e risonanza magnetica cerebrale includano valutazioni ecografiche dell’addome, visite oculistiche e audiologiche e valutazioni neuropsicologiche. Il follow-up regolare è essenziale per la gestione delle crisi comiziali che possono essere trattate con un un ampio ventaglio di farmaci richiedendo, pertanto, controlli capillari. La riabilitazione fisica è un altro punto importante anche per le conseguenze sul piano respiratorio: le infezioni respiratorie sono frequenti e non escludono il ricorso alla profilassi antibiotica ed ai vaccini (specie quello anti-haemophilus, anti-meningococcico, anbti-pneumococcico e anti-influenzale). Infine, non va trascurato l’aspetto nutrizionale dal momento che questi bambini rischiano di incorrere in anoressia e malnutrizione. È fondamentale l’intervento di esperti nutrizionisti che ne controllino la dieta e suggeriscano, là dove necessario, la supplementazione di nutrienti essenziali.
Questa rara malattia non viene spesso riconosciuta in tempi brevi sia a causa di un’estesa sovrapposizione dei sintomi con altri disturbi cromosomici, sia in conseguenza della difficoltà dei pazienti a far percepire difficoltà e disturbi che ne condizionano la quotidianità. Le ricadute sono pesanti non solo su soggetti ammalati ma anche sui familiari che se ne prendono cura ogni giorno, pertanto, è imperativo che la sensibilizzazione inizi da loro e arrivi nelle corsie degli ospedali, perché tutti, dai professionisti ai parenti, acquisiscano una sempre maggiore consapevolezza della malattia e possano fornire il miglior aiuto ai bambini che da sindrome RING14 sono affetti.
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