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Le due molecole combinate sono ancora in Fase I/II di sperimentazione. I nuovi risultati sono stati presentati al 22° Congresso Internazionale della World Muscle Society

La malattia di Pompe è una grave patologia neuromuscolare che origina dal deficit dell'enzima alfa-glucosidasi acida (GAA), provocando un accumulo dannoso di glicogeno nei lisosomi delle cellule muscolari. Per i bambini colpiti dalla patologia e per gli specialisti che si occupano di trattarla, l’ultima novità è arrivata pochi giorni fa, quando Amicus Therapeutics ha annunciato nuovi risultati positivi emersi dallo studio clinico di Fase I/II sulla sicurezza e l’efficacia del regime terapeutico sperimentale basato sulla combinazione delle molecole ATB200 e AT2221.

ATB200 è la sigla che corrisponde alla forma ricombinante dell’enzima alfa-glucosidasi acida, nella quale è stata ottimizzata la struttura dei carboidrati necessaria a favorirne l’efficacia presso i siti bersaglio. A tal proposito, risulta interessante la sinergia con AT2221, una terapia chaperonica farmacologia che migliora ulteriormente l’azione dell’enzima, consentendogli di raggiungere i lisosomi ed esercitare al meglio le sue funzioni. Gli obiettivi dello studio di Fase I/II di Amicus Therapeutics vanno oltre la verifica dei parametri di sicurezza e tollerabilità di ATB200/AT2221, indagando anche la farmacocinetica e la farmacodinamica di questo nuovo promettente composto, che nei test preclinici è stato associato ad un incremento dei livelli di enzima tissutale e ad una riduzione di quelli di glicogeno nel muscolo.

Nei giorni scorsi, Amicus Therapeutics ha organizzato una conferenza stampa aperta a medici, ricercatori e pazienti per spiegare i risultati preliminari della sperimentazione, descritti anche in un poster presentato al 22° Congresso Internazionale della World Muscle Society. Sulla base di questi dati, i vertici dell’azienda intavoleranno una serie di discussioni con gli enti regolatori americani ed europei per definire i prossimi passi nel processo di sviluppo clinico del farmaco.

Sul fronte della sicurezza e della tollerabilità, la combinazione ATB200/AT2221 ha dato buoni risultati in tutti i 20 pazienti monitorati nell’arco di 72 settimane di trattamento. Gli eventi avversi registrati sono apparsi di lieve entità e transitori. Il tasso di reazioni avverse associato al regime di infusione si è mantenuto basso e il profilo farmacocinetico si è confermato in linea con i risultati descritti negli studi precedenti.

Dal punto di vista della farmacodinamica, il composto ha determinato una riduzione dei principali marcatori di malattia dopo 58 settimane di trattamento. Nelle 3 coorti di pazienti trattati con il farmaco è stata riscontrata, rispetto al basale, una diminuzione nei livelli di creatin-chinasi (CPK), aspartato aminotransferasi (AST) e alanina aminotransferasi (ALT), marcatori di danno muscolare nella malattia di Pompe. Anche i livelli di Hex4 (marcatore di accumulo di glicogeno), determinati sulla base del test eseguito su campioni di urina, si sono ridotti rispetto ai valori di partenza.

Incoraggianti anche gli effetti del trattamento sulla funzionalità dei pazienti: nel test del cammino di 6 minuti (6-minute walk test, 6MWT) è stato osservato un consistente aumento della distanza percorsa, che si è mantenuto stabile nel tempo. La forza muscolare dei pazienti è cresciuta e la loro capacità polmonare, misurata in termini di capacità vitale forzata (FVC), ha subito un incremento che si è mantenuto stabile in tutti i pazienti sottoposti alla terapia.

“I promettenti dati emersi dal nostro studio clinico sulla combinazione di ATB200 e AT2221 hanno addirittura superato le nostre aspettative”, ha dichiarato John F. Crowley, Amministratore Delegato di Amicus Therapeutics. “La consistenza, la durata e l’entità dei risultati funzionali sono in linea con le significative e continue riduzioni dei livelli di biomarcatori di danno muscolare e del substrato che contraddistingue la malattia. La forza di questi risultati evidenzia come la sinergia tra ATB200 e AT2221 possa assumere un significato clinicamente importante per le persone affette da malattia di Pompe. Ad oggi stiamo collaborando con i vertici degli uffici regolatori per studiare i percorsi più rapidi al fine di rendere disponibile questo nuovo paradigma di trattamento a quanti più pazienti possibile e nel minor tempo”.  

John F. Crowley è un uomo divenuto celebre nel campo delle malattie rare. La sua storia e quella dei suoi figli (leggila qui) è stata ripercorsa prima in un libro e poi in un film, che rimarcano l’impegno e l’ostinazione riversati da Crowley nella ricerca di una cura per la malattia di Pompe, di cui soffrono i suoi due bambini (clicca qui per leggere l'intervista di OMaR a John Crowley).

Per ulteriori informazioni sui risultati dello studio di Fase I/II sulla combinazione ATB200/AT2221 è possibile consultare il comunicato stampa aziendale.

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