Dal Senatore Mazzella un’interrogazione al Ministro Schillaci per conoscere i tempi di approvazione
Nonostante sia stato licenziato in maniera definitiva, ancora a luglio 2023, il Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026, che rappresenta un nodo cruciale nella tutela delle persone con patologie rare, non è ancora completa la messa a terra della Legge 175/2021 “Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani”. I solleciti nei confronti dell’esecutivo e dei ministeri competenti in materia, chiamati ad approvare i decreti attuativi utili alla piena operatività della norma, sono stati molti nell’ultimo anno. A questi si aggiunge l’interrogazione a risposta scritta presentata nei giorni scorsi che vede come primo firmatario il Sen. Orfeo Mazzella (M5S).
“Avrebbe dovuto concludersi il 12 giugno 2022 – spiega il Sen. Mazzella – l’iter utile a stabilire i criteri e le modalità di attuazione della Legge 175/2021, meglio nota come Testo Unico Malattie Rare. Molto, invece, resta ancora da fare, per questo si è reso necessario un sollecito, che abbiamo voluto portare all’attenzione del Ministro della Salute”.
QUALI ERANO LE TEMPISTICHE PREVISTE DAL TUMR
A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 12 dicembre 2021, come accennato dal Sen. Mazzella, il testo della Legge 175 aveva previsto uno sviluppo temporale con scadenze ben precise, utili a rendere pienamente operativa la norma stessa.
Entro il 10 febbraio 2022 l’istituzione di un Comitato Nazionale per le Malattie Rare (CoNaMR), la cui composizione è stata ufficializzata nel settembre 2022 e che si è insediato nel gennaio 2023.
Entro il 12 marzo 2022, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero della Salute e con il Ministero dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, sentito l’INPS, avrebbe dovuto adottare, con proprio Decreto, il regolamento di attuazione relativo all’Istituzione del Fondo di solidarietà per le persone affette da malattie rare.
Medesima scadenza, quindi sempre entro il 12 marzo 2022, per la stesura del Piano Nazionale Malattie Rare, il cui testo definitivo, come si diceva in premessa, è stato approvato, in via definitiva, dalla Conferenza Stato-Regioni, nel luglio 2023.
E ancora, entro il 12 marzo, con l’obiettivo di incentivare l’informazione e la comunicazione nell’ambito delle malattie rare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, il Ministero della Salute, era tenuto a promuovere azioni utili per assicurare una tempestiva e corretta informazione rivolta alle persone con malattie rare.
Scadenza fissata invece al 12 giugno 2022 per la definizione delle modalità di concessione, ai soggetti pubblici o privati impegnati in questo tipo di attività o che finanziano progetti di ricerca, di un credito d’imposta pari al 65% delle spese sostenute fino a un importo massimo di 200.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro annui. L’obiettivo, in questo caso è quello di favorire la ricerca finalizzata allo sviluppo di protocolli terapeutici sulle malattie rare e dei farmaci orfani.
COSA CHIEDONO GLI INTERROGANTI AL MINISTRO SCHILLACI
Alla luce dello sforamento di tutte le scadenze previste dal testo della Legge 175 ciò che i Senatori interroganti chiedono al Ministro della Salute è quali siano le tempistiche entro cui, al fine di tutelare i pazienti affetti da malattie rare, intenda emanare i decreti attuativi previsti e le modalità attraverso cui intenda sostenere lo sviluppo della ricerca sulle malattie rare e sui farmaci orfani. Chiedono, inoltre, quali siano le conseguenze connesse alla mancata realizzazione dei decreti attuativi sulla tutela effettiva e sulla presa in carico delle persone affette da malattie rare, atteso che i decreti risultano essere necessari per completare gli effetti della norma stessa.
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