Il presidente Melazzini: “Con gli studi finanziati amplieremo la conoscenza della malattia”
Milano – “Quest’anno finanzieremo sette nuovi progetti, molto innovativi, con un investimento complessivo di 874.950 euro. Sono 10 i gruppi di ricerca coinvolti, tra Roma, Milano, Trento, Padova e Torino, che consentiranno di ampliare la conoscenza su meccanismi ancora poco esplorati, legati all’insorgenza della neurodegenerazione e della neuroinfiammazione, e verificheranno l’efficacia di alcune molecole nel rallentare la progressione della SLA in modelli preclinici”. Con queste parole, nel corso del forum ‘Ansa Incontra’ con focus su “SLA: la ricerca, le sfide di oggi e gli scenari futuri”, il Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini, ha reso noti i progetti selezionati con il Bando 2021, rivolto a ricercatori di Università italiane e di Istituti di ricerca pubblici e privati italiani non profit, che potevano candidarsi nelle aree di ricerca di base, preclinica o clinica osservazionale.
“AriSLA, nata nel 2008 dalla sinergia tra AISLA Onlus, Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus – ha aggiunto il Presidente Melazzini - ha investito ad oggi più di 14 milioni di euro, sostenuto 142 ricercatori e 92 progetti, da cui sono derivate più di 277 pubblicazioni scientifiche di rilevante impatto per la comunità scientifica”.
Anna Ambrosini, Responsabile scientifico di Fondazione AriSLA, intervenuta nel corso del forum, ha evidenziato l’importanza di investire in diversi filoni di ricerca per affrontare la complessità della SLA, malattia neurodegenerativa che oggi in Italia coinvolge circa 6000 persone, spiegando come sono individuati i progetti finanziati: “Grazie al nostro processo di selezione, basato sul metodo del peer review (o revisione tra pari), i progetti sono valutati da esperti internazionali che selezionano ricerca eccellente sulla base del valore scientifico dello studio proposto”.
I SETTE PROGETTI SELEZIONATI
I quattro progetti pilota esplorano nuovi approcci innovativi per comprendere meglio i meccanismi di neurodegenerazione e neuroinfiammazione e valutare nuovi approcci terapeutici su modelli preclinici di SLA: ‘SENALS’, coordinato da Alice Migazzi del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (CIBIO), Università degli Studi di Trento; ‘mitoALS’, coordinato da Elena Ziviani del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Padova; ‘ReNicALS’ coordinato da Savina Apolloni del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; ‘BREATH’, coordinato da Michela Rigoni del Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Padova.
Tra gli studi pluriennali e multicentrici, due hanno come obiettivo la verifica sperimentale preclinica di approcci di terapia genica con vettori virali o oligonucleotidi antisenso. Questi sono rispettivamente: ‘GATTALS’, coordinato da Valentina Bonetto dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, con partner Manuela Basso del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (CIBIO), Università degli Studi di Trento; ‘SWITCHALS’, coordinato da Mauro Cozzolino dell’Istituto di Insieme per un futuro senza SLA Farmacologia Traslazionale, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma, con partner Nadia D'Ambrosi del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il terzo progetto multicentrico è ‘EVTestInALS’, uno studio di clinica osservazionale che intende identificare nuovi biomarcatori per la SLA, coordinato da Manuela Basso del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (CIBIO), Università degli Studi di Trento, insieme a tre partner: Andrea Calvo dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e Dipartimento di Neuroscienze 'Rita Levi Montalcini', Università degli Studi di Torino; Valentina Bonetto dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano; Francesco Rinaldi del Dipartimento di Matematica ‘Tullio Levi-Civita’, Università degli Studi di Padova.
LE PROSPETTIVE DELLA RICERCA CLINICA
L’ultima parte del forum si è focalizzata sulle prospettive della ricerca clinica. Sul tema il Prof. Stanley H. Appel, Direttore del Dipartimento di Neurologia dello Houston Methodist Hospital di Houston (USA), ha affermato che “siamo in un momento nel quale non solo abbiamo la speranza, ma iniziamo anche ad avere le opportunità per aiutare concretamente i pazienti”.
Il Prof. Vincenzo Silani dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Centro "Dino Ferrari", Università degli Studi di Milano, autore di numerose e importanti pubblicazioni scientifiche sulla SLA, ha sottolineato che “il livello di conoscenza che abbiamo oggi raggiunto è straordinario, soprattutto sulle forme genetiche, ed è importante trarre ispirazione dal percorso di ricerca che si sta facendo in altri ambiti neurologici complementari alla SLA. L’Italia ha un ruolo di primo piano nella ricerca clinica, anche sul fronte dei trial: fa parte, infatti, di numerosi consorzi internazionali”.
Il Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini, ha concluso evidenziando l’importanza di rispettare i tempi della ricerca: “Tutti vorremmo oggi la terapia, ma la ricerca deve essere condotta con metodi rigorosi e necessita di tempi congrui. L’imprevedibilità della scienza è la sua bellezza. E pensando a quando si troverà una terapia, rispondo che sono un inguaribile ottimista grazie alla fiducia che ho nella ricerca”.
Per maggiori dettagli sui progetti finanziati e per gli aggiornamenti sui risultati è possibile visitare il sito web di AriSLA.
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