In buca contro il mieloma

Pazienti e caregiver al Marco Simone Golf & Country Club per scoprire come lo sport possa essere un valido aiuto per la salute psicofisica

Roma – In trenta, tra persone con mieloma multiplo e loro caregiver, “armati” di palline, sacche e mazze da golf e guidati da Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Nazionali della Federazione Italiana Golf, hanno vissuto una giornata da golfisti. È l’evento educativo promosso da Sanofi, in partnership con la Federazione Italiana Golf e AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma), dedicato a persone affette da mieloma multiplo, un tumore del sangue che colpisce ogni anno, nel mondo, circa 138.000 pazienti, prevalentemente anziani (l’età media della diagnosi è 69 anni) con una maggiore incidenza negli uomini rispetto alle donne. L’iniziativa, intitolata “In buca contro il mieloma”, ha l’obiettivo di porre l’attenzione su questa patologia e offrire un supporto al benessere psicofisico dei pazienti.

“Spesso i pazienti affetti da mieloma multiplo, per le caratteristiche della patologia, tendono a vivere in maniera limitante l’attività fisica o sportiva”, ha dichiarato Giuseppe Toro, Vicepresidente Nazionale AIL. “Invece è possibile non rinunciare allo sport. Con questa iniziativa AIL sottolinea il beneficio che esiste tra attività fisica e lotta ai tumori del sangue, sia dal punto di vista strettamente fisico sia dal punto di vista psicologico. L’obiettivo di AIL è mettere in luce gli effetti positivi della pratica sportiva sui pazienti ematologici e quindi sul miglioramento della loro qualità di vita”.

A sostenerlo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal Supportive and Palliative Care, che ha analizzato l’impatto dell’attività fisica su 112 pazienti con una diagnosi di mieloma multiplo ricevuta tra il 1999 e il 2009. “Dallo studio è emerso che coloro che si dedicavano regolarmente a un’attività motoria mostravano un migliore stato di salute generale e avvertivano una minore sensazione di stanchezza rispetto alle persone sedentarie. Inoltre, i pazienti più attivi rispondevano meglio ai trattamenti rischiando meno effetti collaterali”, ha spiegato la dottoressa Maria Teresa Petrucci, Dirigente medico presso l’Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma e membro del comitato scientifico di Fondazione GIMEMA.

I partecipanti, individuati grazie alla collaborazione di AIL Roma, hanno potuto conoscere e approfondire le tecniche del golf cimentandosi in tre diversi aspetti della pratica: gioco corto, gioco lungo e putting green vivendo un’esperienza unica sul campo che ospiterà la Ryder Cup 2023, lontano dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità.

“Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di partecipare all’evento”, ha dichiarato Luisa Clausi Schettini, Direttore AIL Roma. “Al centro dell’attività e dell’impegno di AIL Roma c’è il paziente e le sue esigenze. Con la nostra attività, grazie alle donazioni di sostenitori e aziende, cerchiamo di offrire risposte concrete mettendo a loro disposizione servizi di assistenza con l’obiettivo di sostenerlo nel complesso e, spesso, lungo percorso della malattia e di migliorarne la qualità di vita. Negli ultimi anni abbiamo seguito le indicazioni dell’AIL Nazionale nell’intraprendere un percorso di sensibilizzazione dei pazienti ematologici sul valore dell’attività fisica, quale componente importante nel percorso delle cure e, l’iniziativa di oggi, si inserisce in questo percorso come una importante opportunità”.

“La FIG, attraverso il Progetto Ryder Cup 2023, ha tra i suoi obiettivi prioritari l’inclusione sociale”, ha commentato Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023 della Federazione Italiana Golf. “L’organizzazione dell’Open d’Italia Disabili (giunto alla 21esima edizione), del Mondiale per golfisti non vedenti (ospitato in Italia nel 2018) e lo sviluppo di Golf4Autism - iniziativa che promuove lezioni personalizzate per bambini con spettro autistico – confermano l’impegno della FIG in direzione di uno sport che abbatte ogni barriera. In buca contro il mieloma è l’occasione per rilanciare un messaggio della forza inclusiva del green che può contribuire al benessere psico-fisico dei pazienti”.

Il mieloma multiplo è una malattia in continua crescita nel nostro Paese; grazie alla ricerca scientifica ci sono stati importanti progressi in termini di trattamento e di aumento della sopravvivenza. Per questo è sempre più importante essere attenti e contribuire al benessere e alla qualità di vita dei pazienti.

“Essere vicini a pazienti e caregiver può voler dire anche supportarli nell’abbattere pregiudizi e limiti rispetto ad esperienze e attività che la malattia può avere tolto loro”, ha dichiarato Fulvia Filippini, Direttore Public Affairs di Sanofi. “In buca contro il mieloma offre la possibilità ai pazienti e familiari che vi partecipano, anche se per un breve periodo, di trovare un momento di svago, di normalità, di tornare a vivere la propria esistenza in pienezza. Un supporto concreto che siamo orgogliosi di fornire accanto al nostro impegno quotidiano nella ricerca scientifica e nello sviluppo di farmaci sempre più innovativi”.

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