Uno studio statunitense, realizzato dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, sostiene che la vitamina D può essere utile nel trattamento della sclerosi multipla. Pare infatti che la vitamina D sia in grado di bloccare la migrazione delle cellule immunitarie verso il cervello, evitando che lo attacchino.
Lo studio, pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS) è stato condotto su modello animale. L’osservazione ha permesso di comprendere che nei topi affetti da una forma di SM, la vitamina D pare bloccare le cellule immunitarie che causano danni con la loro migrazione al sistema nervoso centrale. Questo processo attuato dalla vitamina D potrebbe spiegare il perché proprio questa vitamina può prevenire o alleviare i sintomi della malattia.
I test condotti in laboratorio hanno mostrato che nei topi a cui era stata data una elevata dose di vitamina D non si sono sviluppati i sintomi della malattia. In più, nonostante nel sangue dei modelli siano state trovate cellule T in grandi quantità, ve ne erano poche sia nel cervello che nel midollo spinale.
La vitamina D agisce sul comportamento delle cellule rallentando il processo di produzione di una sostanza appiccicosa che permette alle cellule T di aggrapparsi alle pareti dei vasi sanguigni, tuttavia le cellule T rimangono in circolazione anche se è impedito a esse di migrare al cervello.
Un effetto che si è inoltre osservato è la fugacità immunosoppressiva, ossia una volta che si sospende il trattamento con la vitamina D possono ripresentarsi i sintomi poiché non vi è più il supporto dell’azione della vitamina. Per questo motivo, per poterla trattare è importante non far mai mancare la vitamina D all’organismo. Al contrario, se si vuole far sì che il sistema immunitario sia più attivo, basta limitare l’apporto di vitamina D.
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