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I risultati dello studio di estensione di Fase IIb rafforzano il promettente profilo di sicurezza ed efficacia del farmaco

Milano – Tolebrutinib, l'inibitore orale sperimentale della tirosin-chinasi di Bruton (BTK) di Sanofi, ha dimostrato una tollerabilità favorevole nella fase di estensione a lungo termine di un anno dello studio di Fase IIb in pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR). I risultati hanno mostrato che, dopo 48 settimane di trattamento, tolebrutinib ha ridotto l'attività della malattia alla risonanza magnetica. Questi dati sono stati presentati al 37° Congresso dello European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), che ha avuto luogo dal 13 al 15 ottobre 2021.

Il 98% (122/125) dei pazienti trattati nello studio di estensione a lungo termine (LTS) della Fase IIb è rimasto fino alla settimana 48. Lo studio di estensione è stato disegnato per valutare la sicurezza di tolebrutinib e ha fornito l'opportunità di valutare i parametri di efficacia e i risultati della risonanza magnetica. Lo studio di estensione consisteva nella Parte A, un periodo di trattamento in doppio cieco in cui i pazienti hanno continuato la stessa dose di tolebrutinib somministrata nello studio di dose-finding (5, 15, 30 o 60mg al giorno) e nella Parte B, in cui tutti i partecipanti sono passati alla compressa da 60mg (5/60mg, 15/60mg, 30/60mg, 60/60mg), che è la dose che viene testata nella sperimentazione di Fase III.

I dati sulla sicurezza hanno mostrato una tollerabilità sempre favorevole di tolebrutinib e nessun nuovo segnale di sicurezza. Gli eventi avversi più frequenti sono stati mal di testa (10%), COVID-19 (9%), infezione del tratto respiratorio superiore (8%) e nasofaringite (7%).

Per quanto riguarda l’efficacia, al basale, i punteggi medi della Expanded Disability Status Scale (EDSS) nei gruppi di trattamento variavano da 2.18 a 2.65. Durante le 48 settimane di trattamento, i punteggi EDSS medi sono rimasti relativamente stabili in tutti i gruppi di trattamento. Per il gruppo di trattamento 60/60mg il punteggio medio (SD) era 2,65 al basale e 2,45 alla settimana 48. I pazienti trattati con tolebrutinib 60mg hanno presentato un basso tasso di ricaduta annualizzato (ARR) di 0,17 nel periodo di trattamento di 48 settimane. La maggior parte dei pazienti (89,5%) non ha avuto ricadute durante questo periodo. Il tasso di ricaduta per questi pazienti era dell'1,23 nell'anno precedente allo studio di Fase IIb.

Per quanto riguarda i risultati della risonanza magnetica, Alla settimana 48 dello studio di estensione il numero medio di nuove lesioni captanti gadolinio è rimasto basso (<0,4) per il braccio da 60/60mg. I pazienti che sono passati a 60mg nella parte B (settimane 15-47) dello studio di estensione hanno sperimentato una riduzione delle lesioni captanti gadolinio, avvicinandosi ai valori osservati nel braccio di trattamento 60/60mg. 

Sanofi ha anche presentato dati sull'effetto di tolebrutinib sulla microglia umana che sostengono la sua capacità di modulare i processi neuroinfiammatori direttamente nel sistema nervoso centrale. I dati di questo studio hanno ampliato i risultati precedenti effettuati sulle cellule microgliali del topo a dimostrazione che il signaling infiammatorio BTK-dipendente nella microglia umana e nelle tri-culture può essere modulata usando tolebrutinib in vitro. Questa ricerca contribuisce a una migliore comprensione del signaling di BTK nella neuroinfiammazione e di come gli inibitori BTK abbiano come target la neuroinfiammazione che si ritiene contribuisca alla progressione della disabilità nelle persone con sclerosi multipla (SM). Sulla base delle informazioni pubbliche disponibili, tolebrutinib è l'unico inibitore BTK in sviluppo per la sclerosi multipla ad aver dimostrato di modulare direttamente la microglia.

"I risultati hanno dimostrato sicurezza ed efficacia favorevoli per tolebrutinib, e quasi tutti i pazienti sono rimasti in terapia a un anno nello studio di estensione a lungo termine", dice Anthony Traboulsee, professore e Research President, della MS Society of Canada all'Università della British Columbia e ricercatore dello studio di estensione di Fase IIb. "Valutare l'impatto che gli inibitori BTK possono avere sulla prevenzione dell'accumulo di disabilità è fondamentale per comprendere le esigenze delle persone che vivono con la SM. Questi risultati a lungo termine di tolebrutinib rafforzano il suo potenziale come nuova opzione di trattamento per i pazienti con SM".

"Comprendere la capacità di una terapia che penetra nel sistema nervoso di rallentare il corso della malattia può potenzialmente portare nuove speranze alle persone che soffrono di una forma di sclerosi multipla particolarmente difficile da trattare. Sono quasi vent’anni che Sanofi persegue la sua ricerca per trovare nuove opzioni di trattamento per questi pazienti", dice Erik Wallström, Therapeutic Area Head, Neurology Development di Sanofi. 

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