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Ci sono malattie, come la Fibrosi Cistica e la fenilchetonuria, che possono essere scoperte pochi giorni dopo la nascita con un semplice prelievo di sangue: cominciare immediatamente le terapie garantisce a questi bambini di avere minori complicazioni e, nel caso di alcune patologie, può essere un esame salvavita. Eppure, nonostante già nella finanziaria del 2008 fossero stati previsti investimenti per acquistare i macchinari necessari ad allargare lo screening, come quasi avviene sempre in Italia in ambito sanitario ci sono regioni, come la Toscana, che sono molto avanti su questo terreno ed altre che stentano a tenere il passo. Di questo si è occupato il Corriere.it in un articolo, pubblicato ieri, in cui con l’aiuto della Società Italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale (SIMMESN) si fa il punto sulla situazione e le ultime novità.

I dati presentati sono aggiornati al 2009 e mostrano come nel nostro paese ad effettuare lo screening allargato siano soprattutto i centri di Firenze (il Meyer), Genova, Napoli (Ceinge), Padova e Roma (Università La Sapienza), tutti presidi ospedalieri dove viene eseguita la spettrometria di massa tandem, che a Firenze e Genova ha una copertura del 100 per 100. Ulteriori approfondimenti nell’articolo del Corriere.it

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