Il Professor Colletti dona l’udito a una piccola paziente inglese con un’operazione mai realizzata prima d‘ora.
I costi sono rimborsati dal sistema sanitario britannico, che ha riconosciuto il “Metodo Colletti”

Il Professor Vittorio Colletti, insieme alla sua equipe, ha realizzato con successo presso una struttura milanese un intervento su una bambina inglese affetta sin dalla nascita da sordità a entrambi gli orecchi. Ora può sentire per la prima volta grazie a un impianto tronco-encefalico bilaterale. L’intervento bilaterale sequenziale, realizzato per la prima volta al mondo su una piccola paziente, ha avuto una durata di quattro ore e ha dato esito positivo. Colletti, luminare nel campo dell’otorinolaringoiatria e padre dell’orecchio bionico troncoencefalico nei bambini, ha al suo attivo oltre 107 interventi su soggetti in età evolutiva con questa tecnica di sua invenzione, che ha donato l’udito a piccoli pazienti provenienti da tutto il mondo.

Il “Metodo Colletti” ha come obiettivo primario rendere l’intervento il meno invasivo possibile, miniaturizzando la strumentazione chirurgica, riducendo il trauma e la degenza in ospedale. Si tratta di un’operazione unica nel suo genere, volta a posizionare un innovativo impianto uditivo direttamente nel tronco cerebrale; il “Metodo Colletti” è l’unico in grado di restituire l’udito ai bambini nati con disabilità uditive gravi, come ad esempio quelle che colpiscono i piccoli pazienti nati senza chiocciola o nervo acustico, elemento anatomico che connette l’orecchio al cervello. L’impianto consiste in un processore del linguaggio, esterno e in un ricevitore -stimolatore interno in silicone con elettrodi di superficie in titanio-iridio.

Questo delicato intervento comporta l’apertura della scatola cranica, l’individuazione della prima stazione anatomica del sistema nervoso uditivo centrale e l’inserimento all’interno di questa sede di un impianto che attraverso i suoi 12 elettrodi è in grado fare supplire all’assenza completa della coclea e/o del nervo uditivo. Una volta inserito l’impianto, viene eseguita una serie di verifiche elettrofisiologiche, che consente di confermare il corretto posizionamento della matrice impiantata per la stimolazione selettiva delle vie uditive in assenza di interferenze su altre funzioni nervose vitali del paziente.

Grazie a questo intervento il paziente è in grado di inserirsi per la prima volta nel mondo dei suoni. Potrà trarre vantaggio da un percorso riabilitativo logopedico mirato che lo aiuterà gradualmente a scoprire i rumori e i suoni dell’ambiente che lo circonda, a sviluppare  specifiche abilità percettive, con la maturazione delle necessarie competenze fono-articolatorie, comunicativo-linguistiche e cognitive, così da renderlo un soggetto in grado di ascoltare e di esprimersi attraverso il linguaggio verbale.

Considerata la complessità dell’intervento chirurgico, fino ad oggi l’intervento era eseguito solo monolateralmente. Grazie all’esperienza chirurgica del Prof. Colletti, maturata in 15 anni di chirurgia bionica uditiva troncoencefalica nei bambini (il più piccolo è stato operato all’età di otto mesi), l’intervento è stato reso il meno invasivo possibile, riducendo le possibili complicanze operatorie e consentendo così la possibilità di un intervento bilaterale.

A questo riguardo, la letteratura audiologica ha fornito da tempo ampia documentazione sulla necessità e sui vantaggi dell’applicazione di un sussidio protesico bilaterale quali l’ascolto nel rumore e la localizzazione della fonte sonora con conseguenti importanti benefici durante il periodo critico di acquisizione del linguaggio.

Al riconoscimento del “Metodo Colletti” da parte della FDA (Food and Drug Administration) l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici ed in generale della salute negli Stati Uniti, che ha autorizzato questo tipo di interventi in centri selezionati degli USA, segue oggi quello del sistema sanitario britannico che rimborsa i costi degli interventi per i piccoli pazienti del Regno Unito.

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