Barni, il nuovo Presidente: “Bisogna rispondere a un fabbisogno di salute che sta cambiando profondamente, mettendo a nudo le fragilità strutturali e le contraddizioni accumulatesi nello scorso decennio”
Nicola Barni, già Presidente dell’associazione Biomedicali è il nuovo Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che forniscono alle strutture sanitarie italiane, pubbliche e private, dispositivi medici. Barni è stato eletto lo scorso dicembre all’unanimità dall’assemblea della federazione che rappresenta le imprese che forniscono dispositivi, insieme a una rinnovata squadra di vicepresidenti.
“Stiamo attraversando – ha voluto sottolineare il presidente Barni – un momento cruciale per i sistemi sanitari europei, e quello italiano in particolare, in cui bisogna rispondere a un fabbisogno di salute che sta cambiando profondamente, mettendo a nudo le fragilità strutturali e le contraddizioni accumulatesi nello scorso decennio. Insieme alla squadra di vicepresidenti vogliamo cogliere questa come l’opportunità per contribuire a ridisegnare la Sanità del futuro, incentivando lo sviluppo di nuovi modelli di assistenza sanitaria, che considerino il contributo delle più moderne tecnologie e che garantiscano realmente la continuità delle cure tra ospedale, territorio e domicilio, colmando anche il divario fra le regioni e riducendo quindi le diseguaglianze nell’accesso alle cure. La strada è ancora lunga – ha continuato Barni –, ma attraverso una forte collaborazione tra industria e istituzioni e una proposta concreta per una nuova governance dei dispositivi medici, sono convinto che non ci sia sfida che non possa essere vinta per favorire la sostenibilità del sistema e al tempo stesso valorizzare l’utilizzo delle tecnologie mediche per sostenere ogni percorso di cura del paziente”.
Insieme per disegnare la Sanità del Futuro è il nuovo programma della presidenza Barni che prevede, tra i punti cardine: superamento del payback e nuova governance dei dispositivi medici; piano di sviluppo e attrattività industriale; esecuzione sostenibile dei nuovi regolamenti; sinergia con società scientifiche e associazioni dei pazienti; etica, trasparenza e impegno sociale; istituzione di un comitato permanente per il PNRR.
Un programma, come si vede, perfettamente in linea anche con la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR (Missione 6 Salute, componente: M6C1 - Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale), che definisce un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale e mira a una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze.
Gli obiettivi definiti dalla componente M6C1 sono, lo ricordiamo:
- Definire un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio nazionale, per garantire a cittadini e operatori del Servizio Sanitario Nazionale il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza – LEA.
- Facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche.
- Favorire la continuità delle cure per coloro che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che comportano il rischio di non autosufficienza anche attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario.
- Disegnare un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario ambientale e climatico.
- Allinearsi agli standard qualitativi di cura dei migliori Paesi europei.
“È un privilegio – ha commentato ancora Barni – rappresentare un’industria che crea soluzioni per migliorare l’offerta di cura ai cittadini, un’industria strategica, uno dei settori con la maggiore potenzialità di sviluppo e che contribuisce fortemente all’economia del nostro Paese”.
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