Migliorare la qualità assistenziale e la qualità percepita dal paziente oncologico, perfezionare il percorso diagnostico terapeutico assistenziale delle strutture oncologiche, ottimizzare la gestione dell’assistenza con attenzione anche all’efficienza nella gestione delle risorse. Sono alcune delle questioni affrontate in occasione del primo Workshop della Rete Nazionale sui Percorsi Oncologici, che si è svolto il 14 novembre 2016 presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Dopo saluti e introduzione del professor Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità e dei rappresentanti delle istituzioni, Alessandro Ghirardini per l'AGENAS ed Antonio Federici per il Ministero della Salute, si è entrati nel vivo dei lavori con l'intervento del professor Carlo Barone (Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli): ''La Rete nazionale dei percorsi oncologici e il benchmarking sul percorso clinico-assistenziale del tumore del colon-retto", seguito da un pool di esperti di diversi centri oncologici del paese che ha animato la discussione 'Le best practice clinico-organizzative della Rete', moderata dal dottor Antonio Giulio de Belvis - Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

Nata nel 2014 per iniziativa di Istituto Clinico Humanitas IRCCS Rozzano, Grande Ospedale Metropolitano Niguarda  Milano, ASST Papa Giovanni XXIII – Bergamo, Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero Brescia, Istituto Oncologico Veneto IRCCS  Padova, Arcispedale S. Maria Nuova IRCCS Reggio Emilia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Roma, la Rete oncologica – autofinanziata e indipendente - ha come obiettivo primario quello di individuazione di regole rigorose e condivise di confronto delle performance dei rispettivi PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) in oncologia, al fine di migliorare la qualità assistenziale e la qualità percepita dal paziente. A tale scopo si vuole implementare un sistema di benchmarking volto al perseguimento del miglioramento continuo della qualità attraverso un confronto costruttivo e strutturato e un'azione di trasferimento di best practice tra le diverse strutture.

L’obiettivo della rete, unica nel suo genere nel nostro Paese ed in Europa, perché bottom-up, pragmatica, autonoma e indipendente, è di mettersi al servizio delle Istituzioni nazionali e regionali e di espandersi ad altre strutture del Paese che vogliano misurarsi e crescere, secondo logiche di benchmarking e benchlearning”. Ma anche implementare le logiche della Value based healthcare, quindi combinando valutazioni di processo e di outcome con quelle di costo, in modo da realizzare costi di riferimento per un determinato percorso, anche questi molto innovativi ed utili anche ai fini della valorizzazione dell’assistenza.

Il primo ambito di confronto è il tumore del colon-retto, rispetto al quale la rete presenta un volume di attività notevole: in un anno (2014 – Programma Nazionale Esiti) 1193 interventi chirurgici al colon e 424 al retto.

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