La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ha colpito anche Stephen Hillenburg, il creatore del celebre cartone animato SpongeBob. La ‘bastarda’ - così l’aveva soprannominata Stefano Borgonovo, il calciatore morto nel 2013 a causa di questa malattia - al contrario di altre malattie che a lungo rimangono nell’ombra perché non colpiscono personaggi famosi, pare avere una vera e propria predilezione per le celebrità. Molte sue vittime sono stati calciatori famosi - oltre a Borgonovo ricordiamo Armando Segato (il primo calciatore che ebbe questa diagnosi in Italia) e Gianluca Signorini - e adesso la SLA colpisce anche il mondo del cinema di animazione.
Ad annunciare la diagnosi attraverso un comunicato diffuso su Variety è stato lo stesso Hillemburg che ha desiderato ringraziare i fan dell’affetto e del supporto dimostrato negli anni, assicurando loro che continuerà a lavorare fino a che gli sarà possibile. La SLA, infatti, è una malattia neurodegenerativa.
Hillenburg è un ex insegnante di biologia marina, che ha saputo unire il proprio amore per il mare alla sua passione per l’animazione. Dopo il suo esordio nel 1999, SpongeBob (SpongeBob SquarePants) è oggi un personaggio di enorme successo su scala globale, che comprende serie animate, film e un ricchissimo merchandise. Al cinema sono usciti 'SpongeBob – Il Film' (2004) e 'Spongebob – Fuori dall’acqua' (2015).
Nel marzo 2016 Nikelodeon ha rinnovato la serie animata per una decima e un’undicesima stagione: in questo modo lo show arriverà a contare oltre 200 episodi.
Hillemburg nel suo comunicato scrive: “Volevo che le persone sentissero direttamente da me che mi è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. Tutti coloro che mi conoscono sanno che continuerò a lavorare su SpongeBob e sulle mie altre passioni fino a che mi sarà possibile. Io e la mia famiglia siamo grati a tutti voi per il vostro amore e per il vostro supporto. Vi chiediamo, in questo momento, di rispettare la nostra sincera richiesta di privacy.”
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