Losanna (SVIZZERA) – Sono ora ben 52 gli interventi di impianto di protesi retinica Argus II eseguiti in Italia in quasi 7 anni. Un traguardo importante per il nostro Paese, raggiunto grazie ad eccellenze italiane nel campo della chirurgia oftalmica e alla possibilità di usufruire in alcune Regioni della copertura del servizio sanitario nazionale, quali Toscana, Lombardia e Veneto. L’ultimo paziente sottoposto all’impianto è un ragazzo di 35 anni di Firenze, il più giovane tra tutti i 52 pazienti sui quali è stato effettuato l’intervento di protesi retinica Argus II.
La retinite pigmentosa è una malattia di notevole rilevanza sociale sia perché, seppur rara, si presenta con frequenza elevata, sia perché fortemente invalidante. Secondo le statistiche internazionali, la retinite pigmentosa colpisce circa 1 persona ogni 3.500-4.000; complessivamente le degenerazioni retiniche ereditarie colpirebbero circa 2 milioni di persone nel mondo, di cui circa 1,5 milioni sarebbero affette da retinite pigmentosa. In Italia si contano più di 20.000 persone che soffrono di retinite pigmentosa e 167.000 in Europa.
Per i pazienti divenuti ciechi a causa della retinite pigmentosa, la protesi epiretinica di Second Sight Medical Products rappresenta oggi l’unica risposta efficace volta a migliorare la loro qualità di vita. La patologia, genetica e degenerativa, in molti casi porta il paziente alla cecità e non ci sono cure al momento disponibili. Con Argus II il paziente potrebbe riacquistare un buon grado di autonomia, visualizzando ostacoli e oggetti sia negli ambienti interni sia all’esterno.
La protesi, impiantata con intervento chirurgico – della durata di 1-2 ore – e ricovero di un giorno, è un dispositivo di neurostimolazione in grado di bypassare le cellule fotorecettrici danneggiate e stimolare le rimanenti cellule retiniche vitali. Grazie ad una piccola videocamera posta sugli occhiali in dotazione al paziente, Argus II cattura e converte le immagini in una serie di piccoli impulsi elettrici, che vengono trasmessi in modalità wireless ad una matrice di elettrodi impiantati sulla superficie della retina. Tali impulsi hanno lo scopo di stimolare le cellule rimanenti della retina, con conseguente creazione di motivi di luce che vengono trasmessi dal nervo ottico al cervello. Non tutti i pazienti sono idonei all’intervento, ma coloro che vengono impiantati sono seguiti in un percorso di riabilitazione personalizzato durante il quale imparano a interpretare questi stimoli visivi. La presenza di centri di riabilitazione in quasi tutte le regioni italiane, fa si che oggi il paziente non debba più viaggiare per seguire la terapia.
Il 52° impianto di protesi retinica Argus II recentemente realizzato fa parte degli oltre 300 interventi portati a termine nel mondo fino ad oggi. In Italia, come nel mondo, la tecnologia di ultima generazione applicata a malattie rare come la retinite pigmentosa, è oggi una realtà.
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