Prevenzione e screening gli elementi chiave per ridurre le patologie visive nei neonati
Oggi, 13 ottobre, ricorre la Giornata Mondiale della Vista, promossa dall’International Agency for the Prevention of Blindness (IAPB) con l’intento di concentrare l'attenzione globale sull'importanza della cura degli occhi. Il focus della Giornata, infatti, è accrescere la consapevolezza della popolazione in merito ai disturbi della vista, con la richiesta nei confronti dei governi di garantire che la cura degli occhi sia accessibile, inclusiva e alla portata di tutti.
La prevalenza della cecità in età pediatrica varia da 3 per 10.000 bambini nei Paesi ad alto reddito a 10 per 10.000 nei Paesi a basso reddito e la cataratta congenita, patologia curabile chirurgicamente a seguito di tempestiva diagnosi, rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infantile (10-15%). L’eziologia dei deficit visivi in età neonatale riconosce cause genetiche (50- 60% dei casi) ed esogene (25-30% dei casi). In circa un quarto dei pazienti, però, l’eziologia del danno alla vista resta ancora oggi non definibile.
La nascita prematura, in particolare se avviene a un’età gestazionale inferiore a 31 settimane e/o con un peso inferiore a 1.500 grammi, espone al rischio di sviluppo di un’importante patologia che interessa l’organo della vista, la retinopatia della prematurità (ROP). Quest’ultima è un’affezione multifattoriale caratterizzata da un anomalo sviluppo dei vasi retinici. La sua incidenza, che è inversamente proporzionale all’età gestazionale, è progressivamente aumentata negli anni, in conseguenza della maggiore sopravvivenza dei neonati estremamente pretermine. La forma grave di ROP colpisce il 5-6% dei prematuri e necessita di tempestivo trattamento.
Le linee guida internazionali suggeriscono l’esecuzione di uno screening specifico mediante periodiche visite oculistiche, eseguite da professionisti formati per identificare sia la cataratta congenita che la ROP. Infatti, i disturbi della vista nei neonati, come anche quelli uditivi, hanno conseguenze invalidanti se non identificati precocemente e sono un grave problema sociale e di salute pubblica.
Il Ministero della Salute, con il decreto del 12 gennaio 2017, ha inserito la pratica degli screening visivo e uditivo neonatale tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendoli quindi garantiti e obbligatori per tutti i neonati. Alla nascita, per tutti i neonati, lo screening visivo attraverso il test del riflesso rosso (RRT) permettere di identificare i casi di sospette anomalie congenite visive, avviandoli a una valutazione oftalmologica completa e a un successivo eventuale intervento terapeutico idoneo.
Negli anni, il Gruppo di Ricerca prevenzione disabilità neurosensoriali dell’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) ha eseguito indagini nazionali con l’obiettivo di monitorare l’implementazione e la copertura dello screening visivo con RRT presso tutte le neonatologie attive nel nostro Paese. I risultati sui nati nel 2017 mostrano un tasso di copertura nazionale del 74,7%, ben al di sotto degli standard qualitativi internazionali richiesti (≥ 95%), pur rappresentando lo screening visivo neonatale per l’identificazione precoce della cataratta congenita uno degli interventi sanitari con un più favorevole rapporto costo/beneficio.
La SIN (Società Italiana di Neonatologia) è presente e attiva, con tutto il personale medico e infermieristico dei centri italiani di Neonatologia, e s’impegna costantemente per la divulgazione delle informazioni scientifiche atte a implementare l’universalizzazione sul territorio nazionale dei programmi di prevenzione e cura delle patologie visive che colpiscono i neonati.
L’IRCCS Fondazione G.B. Bietti Onlus, ente monospecialistico per la diagnosi e cura delle patologie visive, promuove formazione e attività clinico-assistenziali e di ricerca per identificare precocemente e trattare patologie visive, comprese quelle neonatali e pediatriche.
Il 18 luglio 2022 è stato pubblicato il Rapporto ISTISAN 22/17 “Screening neonatale uditivo e visivo: raccomandazioni”, cui hanno collaborato energicamente la SIN, l’Unità Operativa di coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità- ISS, l’Unità Operativa dell’INAPP e l’IRCCS Fondazione Bietti. Il Comitato Tecnico Scientifico, istituito durante i lavori, ha ritenuto necessario implementare la formazione degli operatori sanitari impegnati in programmi di screening uditivo e visivo neonatale su tutto l’ambito nazionale. A tal scopo è stato organizzato il Corso di Formazione a Distanza (FAD) sullo Screening neonatale uditivo e visivo.
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