La ricerca fornisce preziose informazioni per il potenziale sviluppo di molecole innovative per la profilassi e la terapia anti-HCMV
Parma - È stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Virology uno studio condotto dall’Unità di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Parma, che mette in evidenza l’importante ruolo del recettore cellulare Toll-like receptor 4 nell’infezione da citomegalovirus umano (HCMV) in un modello di cellula macrofagica umana.
Lo studio parte dal presupposto che vasta gamma di patologie sostenute da HCMV sia da porre in relazione con la sua capacità di infettare, con esiti diversi, numerosi tipi di cellule in vivo. In particolare, è noto come in fibroblasti e in cellule epiteliali HCMV sia in grado di sostenere un ciclo replicativo litico, con produzione di progenie virale; d’altra parte, i monociti del sangue periferico rappresentano sedi di latenza, in cui il virus non si replica, e serbatoi utili per la disseminazione virale a seguito del loro differenziamento a macrofagi e riattivazione di HCMV.
Nell’ambito delle conoscenze circa i meccanismi sviluppati dal virus per interferire con i processi metabolici della cellula ospite, la modificazione del ciclo cellulare virus-indotta ha assunto sempre maggiore rilevanza. In particolare è stato descritto, anche in lavori scientifici già pubblicati dal nostro gruppo di ricerca, un blocco del ciclo cellulare virus-indotto in cellule in attiva replicazione, in grado di inibire la proliferazione cellulare, mentre un’azione contraria è stata descritta in alcuni modelli cellulari quiescenti.
Tali raffinate strategie messe a punto da HCMV sono rilevanti soprattutto per la possibile relazione con aspetti patogenetici in vivo, quali l’azione teratogena a livello fetale e la riattivazione dalla latenza.
In questo studio, viene per la prima volta dimostrato che HCMV è in grado di modificare il ciclo cellulare di un modello macrofagico umano, molto simile a quello naturale, inducendo tali cellule, tipicamente quiescenti, a rientrare nelle fasi S e G2 del ciclo cellulare, ricche di enzimi cooptabili dal virus per la replicazione del proprio genoma.
Tale dato è di indubbio rilievo in quanto in grado di spiegare come HCMV possa indurre la sua efficiente replicazione in questo importante bersaglio strategico umano, promuovendo la sua disseminazione tissutale. Altro risultato rilevante di questa ricerca è la dimostrazione del coinvolgimento del recettore cellulare Toll-like receptor 4 nel promuovere l’effetto sul ciclo cellulare virus-indotto sopra descritto, così come una elevata efficienza della replicazione virale.
La dimostrazione del coinvolgimento di un recettore cellulare, come Toll-like receptor 4 (situato sulla membrana citoplasmatica di macrofagi umani ed anche internalizzato a seguito di sua stimolazione) non solo quale molecola recettoriale per HCMV, ma anche quale possibile meccanismo utilizzato dal virus per sfruttare a proprio vantaggio la cellula macrofagica, alterandone il ciclo cellulare, costituisce non solo un dato di indubbio valore per l’approfondimento delle conoscenze sulle strategie virali, ma offre anche preziose informazioni per il potenziale sviluppo di molecole innovative per la profilassi/terapia anti-HCMV.
La ricerca è stata realizzata dalla prof.ssa Maria Cristina Arcangeletti in collaborazione con i proff. Carlo Chezzi, Adriana Calderaro, Maria Cristina Medici, Flora De Conto e dell’Unità di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo (diretta dalla prof.ssa Adriana Calderaro).
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