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Per farlo si sta testando un algoritmo matematico

Si tratta di un algoritmo di elaborazione del segnale vocale, elaborato da Max Little, matematico britannico che attualmente lavora presso il Massachussetts Insitute of Technologi di Boston. Little ha scoperto che esistono degli algoritmi informatici in grado di identificare alcuni sintomi del morbo di Parkinson attraverso l’analisi di segnali vocali.

L’algoritmo dovrebbe individuare un particolare tremito nella voce, sintomo del Parkinson. Dalla modalità vocale gli algoritmi possono calcolare la misura della disfonia della scala di gravità dei sintomi del Parkinson (basata sulle scale di valutazione internazionale come la UPDRS).

Little, insieme ad uno studente della Oxford University, ha dimostrato che da alcune semplici registrazioni è possibile valutare i sintomi del Parkinson, con un errore di pochissimi punti percentuali. L’algoritmo è stato testato su poche centinaia di campioni vocali, provenienti da una cinquantina di pazienti.

L’obiettivo è ora quello di realizzare un database di 100.000 registrazioni sul quale testare ulteriormente l’algoritmo. Il database sarà gestito dal Parkinson Voice Initiative , grazie al quale è possibile partecipare alla raccolta dei campioni vocali da 10 diversi Paesi.
Una volta che l’algoritmo sarà testato su base allargata potrà essere di grande aiuto per una diagnosi precoce e per le conseguenti scelte terapeutiche dei pazienti.

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