La somministrazione continua del farmaco permette la diminuzione della difficoltà di movimento e della discinesia
La somministrazione intestinale continua di gel a base di levodopa e carbidopa sembra essere significativamente vantaggiosa rispetto alla somministrazione per via orale dello stesso farmaco. Lo avrebbe dimostrato uno studio di fase III, supportato da Abbott, presentato in occasione del Congresso dell’American Academy of Neurology.
Il gel, composto di levodopa e carbidopa , è stato somministrato con una pompa portatile direttamente nel duodeno o nel primo tratto del digiuno tramite un sondino permanente attraverso gastrostomia endoscopica percutanea, con un sondino trans addominale esterno e un sondino intestinale interno.
Scopo principale dello studio è stato determinare il cambiamento rispetto al basale del tempo, durante la giornata, in cui i pazienti affetti da Parkinson presentano difficoltà, rigidità e lentezza nei movimenti. Dopo le 12 settimane di somministrazione continua di LCIG i pazienti hanno presentato difficoltà, rigidità e lentezza per quasi 2 ore in meno, rispetto alla terapia orale.
L’endpoint secondario dello studio era determinare un’eventuale aumento del tempo libero da discinesie, alterazioni del movimento tipiche della malattia di Parkinson. In questo caso i pazienti hanno guadagnato in media 1,86 ore di libertà dalla discinesia, rispetto al trattamento orale.
Eventi avversi lievi si sono presentati nel 100 per cento dei soggetti trattati con le compresse a rilascio immediato del farmaco e nel 95 per cento dei pazienti che hanno ottenuto la somministrazione continua del gel. Gli eventi più frequenti per i pazienti che hanno ottenuto la somministrazione continua sono stati complicazioni nell’inserzione del device, dolore addominale, dolore procedurale, nausea, costipazione, ipotensione ortostatica, infezioni post-operatorie, eritema al sito di incisione.
Eventi avversi gravi si sono verificati per il 16 per cento dei pazienti trattati con il gel e il 21 per cento dei pazienti trattati con le compresse.
La nuova formulazione permette quindi un’erogazione continua attraverso una gastrostomia percutanea e permette la somministrazione di un’elevata quantità di farmaco in un piccolo volume, visto che la soluzione gelificata è contenuta in una cartuccia da 100 cc.
“Meno tempo ‘off’ per le persone con la malattia di Parkinson significa più tempo durante la giornata in cui possono godere dei benefici della terapia con levodopa-carbidopa e significa un miglioramento della qualità della vita – ha detto C. Warren Olanow, professore della Neurology and Neuroscience at the Mount Sinai School of Medicine di New York e membro dell’ American Academy of Neurology – Crediamo che i benefici di questo metodo reggano bene il confronto con metodi come la stimolazione cerebrale profonda, evitando però la necessità di una procedura neurochirurgica intracranica”.
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