Testate su 155 pazienti paroxetina e velafaxina, lo studio è pubblicato su Neurology
Alcuni farmaci antidepressivi sono efficaci nelle persone con malattia di Parkinson e non peggiorano i loro problemi motori, secondo uno studio pubblicato su Neurology da un team del University of Rochester Medical Center di New York (Usa), coordinati da Irene H. Richard. I medicinali testati sono paroxetina, un antidepressivo della classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, e la venlafaxina a rilascio prolungato, un inibitore del reuptake della noradrenalina e della serotonina.
Il trial clinico è durato tre mesi e ha coinvolto 115 persone affette dal morbo di Parkinson a vari stati e da depressione.
Circa un terzo dei partecipanti ha ricevuto paroxetina, un terzo ha ricevuto venlafaxina e un terzo placebo. In media, i pazienti che hanno ricevuto paroxetina hanno beneficiato di un miglioramento di 13 punti (59 per cento) della scala Hamilton per la depressione e quelli che avevano ricevuto venlafaxina di 11 punti (52 per cento). Chi aveva assunto il placebo ha guadagnato 6,8 punti (32 per cento). I risultati sono stati confermati anche secondo altre tre scale di valutazione della depressione.
«Lo studio - sottolineano gli autori - suggerisce che, oltre a esserci un chiaro 'effetto placebo’, c'è comunque un maggiore beneficio apportato dai farmaci antidepressivi, generalmente ben tollerati e che non hanno portato ad alcun peggioramento nelle funzioni motorie dei pazienti con Parkinson».
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