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La maggior parte delle persone ne sono portatori, ma la malattie emerge in particolare quando il sistema immunitario viene indebolito

La leucemia linfatica cronica è una patologia caratterizzata dall’aumento continuo dei linfociti B CD5+ nel sangue, nel midollo osseo, nei linfonodi e nella milza.
Un gruppo di ricercatori della Medical University di Vienna, guidati da Christoph Steininger ha suggerito che la causa della leucemia linfatica cronica sia un antigene che si lega ai recettori delle cellule leucemiche, che potrebbe essere la proteina pUL32 del citomegalovirus umano.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Blood ha sottolineato che il citomegalovirus, del gruppo del virus herpes, è presente nel 70 per cento della popolazione austriaca, senza però presentare alcuna sintomatologia. Nella maggior parte dei casi le persone sono state infettate dal virus durante l'infanzia. Dopo l'infezione, il virus continua a sopravvivere nelle cellule del sistema immunitario per tutta la vita. Il virus si nasconde all'interno delle cellule e confonde il sistema immunitario, che non è in grado di combatterlo in quanto non lo individua chimicamente.

Il virus può innescare la malattia solo quando il sistema immunitario è particolarmente indebolito (come ad esempio nel caso di un trapianto d’organo o dell’HIV), ed è possibile – secondo i ricercatori – che questa infezione possa innescare la leucemia o che ne sia comunque correlata.

Uno studio di follow-up sta ora verificando se un trattamento antivirale contro il citomegalovirus possa impedire la stimolazione delle cellule leucemiche, impedendo la progressione della malattia.

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