Il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera commenta l’iniziativa che ha portato più di cento parlamentari a sottoporsi a un controllo dermatologico
ROMA – I parlamentari danno il buon esempio sul tema della prevenzione dei tumori cutanei: deputati e senatori, infatti, si sono sottoposti a uno screening per sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e il Servizio Sanitario Nazionale sull’importanza della diagnosi precoce. Ai test è seguita una giornata d’informazione sui tumori della pelle, organizzata da Euromelanoma in collaborazione con la Camera dei Deputati e SIDeMaST.
A riferire sugli esiti dell’iniziativa è Pierpaolo Vargiu, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera: “Più di cento parlamentari si sono sottoposti allo screening, e i dermatologi hanno riscontrato cinque tumori della pelle, tra cui alcuni melanomi. Questo dato, su un campione così ristretto, aiuta a capire quanto sia alto il rischio di queste neoplasie e quanto sia importante l’attività di prevenzione”, commenta Vargiu.
“Il melanoma e gli altri tumori della pelle si manifestano con lesioni immediatamente rilevabili, perciò è paradossale che non siano diagnosticati precocemente. È essenziale, in particolare, la prevenzione del melanoma, un tumore letale quando viene trascurato, che può invece essere facilmente individuato con un esame ispettivo molto semplice da eseguire”.
Il Fondo che il Sistema Sanitario Nazionale dovrebbe destinare alle attività di prevenzione è il 5% del totale, ovvero 6 miliardi di euro: queste risorse, invece, non arrivano all’1%, perché il resto viene assorbito per far fronte alle urgenze quotidiane e alle altre esigenze di mantenimento dei LEA.
“L’allungamento della vita media della popolazione – continua Vargiu – determinerà un progressivo incremento dell’incidenza di tali neoplasie. In quest’ottica, la diagnosi precoce riveste dunque un ruolo fondamentale per la qualità della vita e la lunghezza dell’intervallo di vita libero da malattia, ma anche per rendere sostenibili i costi assistenziali. Un beneficio, insomma, sia per la salute dei cittadini che per il portafoglio del Sistema Sanitario Nazionale”.
Poter diagnosticare precocemente una patologia, attraverso programmi di screening adeguati e diffusi sul territorio, permetterebbe di attuare trattamenti tempestivi in grado di prevenire le conseguenze, a volte anche gravi, di numerose patologie, tra cui i tumori della pelle. “Questo comporterebbe sicuramente un contenimento dei costi, non solo sanitari ma anche sociali, legati all’ospedalizzazione, all’assistenza da parte dei caregiver e all’eventuale riabilitazione del paziente”, conclude Vargiu.
Continua, intanto, l’impegno del deputato dei Riformatori sul tema delle malattie rare: poche settimane fa anche in Sardegna è stato creato il Registro delle Malattie Rare, e una volta che tutte le Regioni si saranno attivate in questo senso, i dati raccolti serviranno a costituire il Registro nazionale.
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