Il giornalista Enrico Orzes si è classificato al secondo posto nella sezione web, con un articolo sull'idrosadenite suppurativa pubblicato su OMaR
Si è svolta ieri a Roma, presso l’Aula Magna dell'Università LUMSA, la cerimonia di premiazione della II edizione del concorso giornalistico lanciato dalla Fondazione W Ale Onlus in memoria della giornalista Alessandra Bisceglia. Tra i tantissimi candidati al Premio, la Giuria, formata da giornalisti e professori universitari, ha selezionato i tre vincitori dell'edizione 2017: Alessia Bottone (La malattia che ferma le lancette - Vero Salute) nella sezione agenzie di stampa, quotidiani e periodici; Carmen Vogani (Mi chiamo Saveria e sono down - Nemo, nessuno escluso - Rai2) nella sezione radio-tv; Raffaele Nappi (Davide, il pianista sordo: “Mi chiamano il nipote di Dio” - Ilfattoquotidiano.it) nella sezione web.
Con l'articolo “Idrosadenite Suppurativa, ecco come si vive tra dolore, cisti ed ulcere, spese sanitarie e burocrazia”, pubblicato su Osservatorio Malattie Rare, il giornalista Enrico Orzes si è piazzato al secondo posto nella sezione web.
Ai vincitori è stata conferita una targa ricordo e assegnato un premio di 1.000 euro. Nel corso della cerimonia di premiazione sono stati consegnati riconoscimenti speciali alle testate che più si sono distinte nella diffusione dell’informazione e nella sensibilizzazione sociale in merito al tema delle malattie rare.
La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda dal titolo “La comunicazione sociale nella trattazione giornalistica”, alla quale hanno preso parte esperti del settore come Lorenza Lei (Pres. Onorario Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus), Andrea Garibaldi (giornalista), Emilio Carelli (Direttore Master Giornalismo LUMSA), Oreste Lo Pomo (giornalista, Comitato esecutivo Ordine Nazionale Giornalisti), Don Walter Insero (incaricato Ufficio comunicazioni sociali Vicariato di Roma), Roberto Natale (Portavoce Presidente della Camera dei Deputati), Paolo Ruffini (Direttore Tv2000) e Mirella Taranto (Capo Ufficio Stampa Istituto Superiore di Sanità).
L’iniziativa è stata promossa con la Libera Università Maria SS. Assunta – LUMSA di Roma e con il patrocinio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, della Camera dei Deputati, del Vicariato di Roma, dell’Istituto Superiore di Sanità, della Regione Basilicata e del Comune di Lavello.
La Fondazione W Ale Onlus prende il nome dalla giornalista lucana scomparsa il 3 settembre 2008, all’età di 28 anni, in seguito a una grave patologia legata a una malformazione vascolare rarissima, da cui era affetta fin dalla nascita.
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