Una nuova scoperta, un ulteriore piccolo passo avanti verso una possibile terapia per la malattia di Alzheimer. Stavolta la notizia arriva dalla Mayo Clinic, in Florida: si tratta di un enzima, chiamato BACE2, che sembra essere in grado di distruggere la proteina beta-amiloide, causa della malattia.
I risultati dello studio statunitense, coordinato dal Dott. Malcom A. Leissring, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Neurodegeneration . Il team di Leissring ha testato centinaia di enzimi per scoprirne le capacità di abbassare i livelli di proteina beta-amiloide nel cervello umano. BACE2 si è rivelato l’enzima più efficace, in grado di interferire con l’enzima che invece è coinvolto nella produzione della proteina stessa (il BACE1). Questo lo rende un potenziale candidato per una futura terapia genica.
La scoperta suggerisce inoltre che eventuali disturbi connessi a BACE2 potrebbero aumentare il rischio di malattia. Esistono, infatti, dei farmaci (ad esempio i farmaci antiretrovirali per l’HIV) che inibiscono questa tipologia di enzimi.
Ora i ricercatori hanno ottenuto una sovvenzione del National Institute of Health proprio per scoprire se, sul modello animale, la distruzione dell’enzima BACE2 può aumentare il rischio di malattia di Alzheimer.
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