“Vivevo le mie giornate intrappolato nella paura che quell’ospite indesiderato bussasse alla mia porta. Tutte le volte la fame d’aria mi coglieva impreparato e temevo che quello potesse essere il mio ultimo respiro”. Oggi Sergio non ha più paura di rimanere a corto d’aria a causa dell’asma, una malattia cronica delle vie respiratorie che, se non controllata adeguatamente, può portare a importanti conseguenze. È per questo che prende il via ASMAZEROweek, la campagna di consulenze specialistiche gratuite che dal 3 al 7 giugno 2019 offrirà ai circa 3 milioni di cittadini che soffrono di asma l’opportunità di effettuare una visita di controllo e ricevere informazioni utili per una migliore gestione della propria malattia. Da Nord a Sud, oltre 40 Centri specialistici apriranno le porte su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare i pazienti circa la possibilità e l’importanza di controllare questa impattante patologia.
Promossa da FederASMAeALLERGIE Onlus - Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), con il supporto non condizionato di AstraZeneca, l’iniziativa intende “azzerare” i dubbi, le preoccupazioni e soprattutto l’impatto che l’asma ha sulla qualità di vita dei pazienti, attraverso la diffusione di corrette informazioni e l’adozione di adeguate strategie di comportamento e trattamento.
L’asma colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo e rappresenta la malattia respiratoria più frequente. In Europa sono circa 30 milioni i bambini e gli adulti di età inferiore ai 45 anni che ne sono affetti. In Italia la prevalenza di asma nella popolazione di età superiore ai 15 anni è pari al 6,1%. Tuttavia, solo una minoranza dei pazienti asmatici si rivolge allo specialista di riferimento, spesso non consultando neppure il medico di base.
“Iniziative come questa sono fondamentali per ‘educare’ il paziente rispetto alla propria condizione”, ha commentato Carlo Filippo Tesi, Presidente FederASMAeALLERGIE Onlus – Federazione Italiana Pazienti. “Siamo ancora lontani da una ‘cultura’ dell’asma. A dimostrarlo dati allarmanti secondo cui solo 1 paziente su 3 segue correttamente le indicazioni e la terapia prescritta dal medico. Ma un buon controllo dell’asma passa necessariamente attraverso l’aderenza alle terapie e le visite mediche regolari: solo così è possibile ridurre notevolmente il rischio di riacutizzazioni con conseguenti visite d’emergenza o ricoveri. Oggi le persone con asma hanno la possibilità di riprendere in mano la propria vita e ASMAZEROweek rappresenta un’importante occasione per ripartire da zero e vivere appieno ogni giorno”.
Difficoltà a respirare, tosse, respiro sibilante, senso di oppressione al torace. Sono questi i principali sintomi dell’asma, la cui intensità varia in rapporto all’entità dell’ostruzione bronchiale e al grado della sua percezione da parte del paziente. Fondamentale capire come la malattia si manifesti nel singolo paziente così da mettere in atto tutte le possibili misure di prevenzione e fronteggiare gli eventuali attacchi.
“Un attacco d’asma rappresenta un peggioramento acuto dei sintomi e della funzione polmonare rispetto alla condizione abituale del paziente”, ha aggiunto il Prof. Francesco Blasi, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e Direttore UOC di Pneumologia del Policlinico di Milano, Professore Ordinario Malattie dell'Apparato Respiratorio, Università degli Studi di Milano. “Ogni riacutizzazione ha un impatto clinico per il paziente, ma anche un progressivo effetto negativo sulla propria funzionalità respiratoria. Per questo, la prevenzione degli attacchi dovrebbe essere lo scopo primario del Medico e del paziente, attraverso l’adozione di adeguate strategie, sia comportamentali sia farmacologiche. Fondamentali sono la comunicazione e la collaborazione tra il paziente e tutti gli operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’asma”.
Ed è proprio nella comunicazione tra paziente e operatori sanitari che negli anni si è diffusa erroneamente la tendenza a fare un eccessivo affidamento sui broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione (SABA), più comunemente conosciuti come ‘bomboletta blu’, farmaci che però consentono solo un sollievo temporaneo dei sintomi senza agire sull’infiammazione sottostante.
A testimoniare questa tendenza sono i dati di mercato che hanno registrato 3,5 milioni di confezioni di SABA vendute in Italia nel 2018. Un trend destinato a cambiare rotta come evidenziato dalle ultime Raccomandazioni del Global Initiative for Asthma (GINA), secondo cui i SABA da soli non proteggono i pazienti dagli attacchi acuti e il loro uso regolare o frequente porta a un aumento del rischio di riacutizzazioni, con conseguente progressiva modifica della struttura delle vie respiratorie del paziente.
“Stiamo assistendo al più importante cambiamento nella gestione dell’asma degli ultimi 30 anni”, ha dichiarato il Prof. Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University; Direttore Clinica Medicina Personalizzata Asma e Allergie, Humanitas ICH Rozzano, Milano; General Executive Director – Past President SIAAIC. “Le nuove Linee Guida non raccomandano più il trattamento con i soli SABA, ma piuttosto una combinazione di corticosteroide inalatorio (ICS) + beta2-agonista a lunga durata d’azione (LABA)-Formoterolo2. Quando insorge l’attacco d’asma lo stimolo infiammatorio non è controllato per cui, oltre al broncodilatatore, è necessario somministrare l’antinfiammatorio. Una terapia farmacologica così formulata consente di ridurre gli attacchi gravi ed è raccomandata sia negli adulti sia negli adolescenti”.
Sono oltre 40 i Centri specialistici di Pneumologia o Allergologia distribuiti su tutto il territorio nazionale in cui sarà possibile, per quanti abbiano già ricevuto una diagnosi di asma, effettuare una visita di controllo gratuita. Per accedervi, i pazienti avranno a disposizione un Numero Verde (800 62 89 89), attivo da oggi fino al 7 giugno dal lunedì al venerdì (09.00- 13.00/14.00-18.00), tramite cui è possibile prenotare la propria visita di controllo gratuita per una valutazione dello stato della malattia e ricevere informazioni utili alla sua gestione.
A supporto dell’iniziativa, inoltre, c'è un sito internet e una pagina Facebook dove poter trovare indicazioni e approfondimenti.
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