L’associazione APE ha realizzato uno speciale progetto per sensibilizzare gli alunni di elementari e medie sulle patologie rare e sull’importanza di una corretta nutrizione
“Tutto è nato per scherzo a febbraio, quando in occasione della Giornata delle Malattie Rare ho pensato di organizzare qualcosa per sensibilizzare su questo tema i ragazzi della scuola di mia figlia”. A parlare è Veronica Bisconti, segretaria di APE-Associazione PKU Aps e mamma di una bambina di 11 anni affetta da fenilchetonuria (PKU), una patologia ereditaria rara che riguarda il metabolismo degli aminoacidi e il cui trattamento si basa principalmente su uno specifico regime dietetico. “È da questa idea che è scaturito l’evento “Corretta nutrizione e sensibilizzazione alle malattie genetiche rare”, che ha avuto luogo lo scorso febbraio presso l’Istituto scolastico Ferdinando di Borbone e Samuele Falco di Scafati, in provincia di Salerno, dove i ragazzi delle classi di terza elementare e prima media sono stati coinvolti in una giornata dedicata all’educazione alimentare”.
“Lo scopo dell’iniziativa era quello di trasmettere il messaggio che, anche se non mangiamo le stesse cose, siamo comunque tutti uguali”, sottolinea la segretaria di APE. “Le persone colpite da malattie metaboliche devono spesso seguire delle precise indicazioni dietetiche: una condizione che non riguarda solo loro, ma anche i tanti che convivono con intolleranze o allergie alimentari”.
Così, con l’aiuto di due nutrizioniste dell’associazione “Concordia Magna Res Crescunt” e di due psicologhe, sono stati condotti due laboratori finalizzati ad acquisire le basi essenziali dell’educazione alimentare. “I ragazzi si sono divertiti molto”, spiega Bisconti. “I più grandi hanno potuto partecipare al laboratorio “Mani in pasta”, creando impasti con diverse farine e preparando le cosiddette capsule Petri, utilizzate in biologia per analizzare la vita dei batteri. I ragazzi hanno potuto così sperimentare la lavorazione di farine di vario tipo (manitoba, aproteica o senza glutine), come pure l’uso del lievito madre e di quello chimico, osservando con i propri occhi le diverse reazioni chimiche. Per loro è stato un pomeriggio molto divertente”. Per i più piccoli, invece, la stessa Veronica ha ideato un approccio più semplice e giocoso: “Le nutrizioniste hanno spiegato le proprietà dei diversi tipi di frutta e verdura e i bambini hanno realizzato delle ‘fruit card’: questo lavoro ci ha permesso di spiegare loro la tabella alimentare in maniera molto semplice e diretta”.
Visto il successo dell’iniziativa, che è stata presieduta da Teresa Rocco, vicepresidente di APE, Veronica, di comune accordo con il direttivo dell’Associazione, ha cominciato a fare progetti per il futuro. “La risposta dei ragazzi è stata molto incoraggiante – riflette – ma abbiamo potuto coinvolgere solo un esiguo numero di classi su un totale di 1.300 alunni. Per il prossimo anno scolastico, l’idea è di riproporre questo tipo di laboratori una volta a settimana, in modo da poter interessare un numero maggiore di ragazzi e, magari, realizzare anche una gara a fine anno. I laboratori, infatti, rappresentano un modo molto efficace per parlare di malattie rare e diversità. Inoltre, da quando ho reso nota la condizione di mia figlia all’interno del Consiglio d’Istituto, ho ricevuto diverse richieste di aiuto anche da parte di altre famiglie che convivono con una malattia rara. In questo ambito c’è un grande bisogno di informazioni e di supporto, e l’opera di sensibilizzazione dovrebbe coinvolgere anche le scuole”.
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