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La professoressa Maria Giovanna Marrosu, oltre ad essere una delle maggiori esperte di sclerosi multipla a livello nazionale, vive e lavora in Sardegna, dove la patologia ha un’incidenza record, forse la più alta al mondo.
Professore ordinario di Neurologia all’Università di Cagliari, dirige la scuola di specializzazione in Neurologia e il Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale Binaghi del capoluogo sardo. L’abbiamo incontrata a Barcellona, in occasione del 31esimo Congresso dell’ECTRIMS (Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla), che si è svolto nella città catalana con la presenza di oltre 8.000 partecipanti.
"In Sardegna - spiega l'esperta - c’è una prevalenza estremamente elevata, pari a quella dei Paesi scandinavi, quindi stiamo parlando di oltre 200 casi su 100.000 abitanti. Quanti siano con precisione in realtà non possiamo saperlo, perché non c’è un registro, né un osservatorio epidemiologico. Si può andare per approssimazione, considerando la popolazione generale e la prevalenza che abbiamo registrato, quindi 5.000 soggetti potrebbero essere una cifra vicina alla realtà."

Sappiamo qualcosa di nuovo sulle cause della malattia?
Abbiamo individuato più di cento geni, ognuno con un piccolo effetto, che predispongono verso una reazione autoimmunitaria, e abbiamo identificato delle cause ambientali che intervengono – non si capisce bene come – in questo background genetico. La malattia può essere scatenata anche da alcuni virus, come l’infezione da Epstein Barr (il virus della mononucleosi), oppure da altre cause come la carenza di vitamina D, la carenza di luce solare, il fumo e l’obesità.  

Eppure in Sardegna la luce solare non manca...
La malattia è diffusissima sia in Sardegna che nei paesi nordici. In effetti è un paradosso, che stiamo studiando.

L’isolamento può essere un’altra causa che ha favorito quest’incidenza record?
Sì, può essere stato un fattore per quanto riguarda l’arricchimento dei geni, che si è formato nel corso dei secoli. Il pool di geni della popolazione sarda è rimasto invariato, non c’è stato uno scambio con altre popolazioni tale da rimescolarlo. Però purtroppo sui geni non possiamo agire, quindi dobbiamo concentrarci sulle cause ambientali per capire quali siano e in che modo influenzino la malattia.

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