Presentati all'ESMO 2021 i dati preliminari dello studio NORSE che valuta l'efficacia e la sicurezza della terapia
Cologno Monzese – Al Congresso 2021 della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) sono stati presentati i risultati dello studio di Fase Ib/II NORSE, che valuta l’uso di erdafitinib, un inbitore di FGFR, in combinazione con cetrelimab, un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina di morte cellulare programmata 1 (PD-1), rispetto alla monoterapia con erdafitinib, in pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico (mUC) con alterazioni genetiche del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti FGFR3 o FGFR2 e non candidabili a terapia con cisplatino, il trattamento standard per questo tumore. I risultati preliminari mostrano una buona attività clinica e una significativa risposta nei pazienti trattati con erdafitinib in combinazione con cetrelimab. Il profilo di sicurezza complessivo del trattamento è risultato coerente con quello rilevato nella monoterapia con erdafitinib e in linea con quello già noto delle terapie anti-PD-1 approvate.
Al momento dell'analisi, il tasso di risposta obiettiva (ORR) valutato dagli sperimentatori, in 19 pazienti trattati con erdafitinib in combinazione con cetrelimab, era del 68 per cento, di cui il 21 per cento (n=4) erano risposte complete (CR) e il 47 per cento erano risposte parziali (PR). Il tasso di controllo della malattia (DCR) è stato del 90 per cento per i pazienti valutabili utilizzando i criteri Response Evaluation Criteria in Solid Tumours Version 1.1 (RECIST v1.1). L'ORR in 18 pazienti trattati con erdafitinib in monoterapia è stato del 33 per cento: un paziente ha mostrato una risposta completa e il 28 per cento (n=5) risposte parziali. Il DCR era del 100 per cento.
Il profilo di sicurezza di erdafitinib in combinazione con cetrelimab (n=24) è simile a quello della monoterapia con erdafitinib (n=24), gli eventi avversi (EA) più comuni sono stati iperfosfatemia (erdafitinib in combinazione con cetrelimab vs erdafitinib monoterapia, 58 per cento vs 58 per cento), stomatite (54 per cento vs 63 per cento), diarrea (42 per cento vs 50 per cento), secchezza delle fauci (58 per cento vs 21 per cento), pelle secca (38 per cento vs 21 per cento) e anemia (25 per cento vs 25 per cento). Gli EA di grado 3-4 si sono verificati in 12 pazienti (50 per cento) nel braccio erdafitinib in combinazione con cetrelimab e in 9 pazienti (38 per cento) nel braccio erdafitinib. Nel braccio erdafitinib in combinazione con cetrelimab, gli AE di grado 3-4 più frequenti sono stati stomatite (3 pazienti), aumento della lipasi (3 pazienti) e affaticamento (2 pazienti); nel braccio erdafitinib, anemia (3 pazienti) e deterioramento generale della salute fisica (3 pazienti).
"Le persone con cancro alla vescica in stadio avanzato hanno urgente bisogno di nuove opzioni di trattamento, poiché le terapie attuali non sono adatte a tutti i pazienti e non sempre portano ad adeguati risultati di lungo termine", ha detto Ignacio Durán, oncologo medico del Margues de Valdecilla University Hospital, Santander, Spain. "Il potenziale dell'oncologia di precisione è quello di trattare i pazienti affetti da cancro utilizzando un approccio personalizzato, su misura per la loro genetica, lo stile di vita e l'ambiente. Lo studio clinico NORSE segna un importante passo in avanti nel cambiare la prognosi per le persone che presentano specifiche alterazioni genetiche nel cancro alla vescica in fase avanzata”.
I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR) sono una famiglia di recettori tirosin-chinasici che possono essere attivati da alterazioni genetiche in diversi tipi di tumore, portando ad un aumento della proliferazione e un prolungamento della sopravvivenza delle cellule tumorali. Circa il 20 per cento dei pazienti con diagnosi di mUC ha un'alterazione genetica FGFR. L'attuale standard di cura per il mUC è la chemioterapia a base di cisplatino, tuttavia, più del 50 per cento dei pazienti con mUC non è idoneo al trattamento con cisplatino. Le opzioni alternative per i pazienti con mUC di nuova diagnosi includono diversi regimi di chemioterapia o gli inibitori PD-1, che stimolano la risposta immunitaria delle cellule T contro le cellule tumorali.
I risultati presentati all'ESMO si basano sulla crescente disponibilità di dati relativi a erdafitinib. Nel 2019, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha concesso l'approvazione accelerata a erdafitinib (in associazione a un kit diagnostico per le alterazioni FGFR, che permetta di identificare i pazienti che meglio potrebbero beneficiare del trattamento), come inibitore orale della chinasi FGFR da somministrare una volta al giorno per i pazienti con mUC con alterazioni del FGFR2 o FGFR3 e che siano progrediti durante o successivamente ad almeno una linea di trattamento con chemioterapia contenente platino, compreso entro i 12 mesi successivi ad una chemioterapia neoadiuvante o adiuvante con platino. Questo trattamento è stato autorizzato con procedura accelerata grazie al tasso di risposta tumorale osservato. L'approvazione per questa indicazione potrà essere condizionata dalla verifica e dalla descrizione del beneficio clinico negli studi di conferma.
"Le persone che vivono con il cancro alla vescica spesso devono affrontare una prognosi infausta. Questo deve cambiare, ed è una sfida che la comunità scientifica può vincere insieme", ha detto Catherine Taylor, Vice President, Medical Affairs for Europe, Middle East and Africa, Therapeutic Area Strategy, Jan-Cil Zug. "La medicina di precisione nel cancro della vescica ha l'ambizione di arrivare ad eliminare il cancro, ma nel frattempo si impegna a cambiare il significato di una diagnosi di cancro, restituendo tempo e qualità di vita alle persone che vivono con la malattia. Fino ad oggi, ci sono state poche opzioni di trattamento per i pazienti che vivono con specifiche mutazioni genetiche, comprese le alterazioni FGFR. La ricerca presentata all'ESMO apre la strada a soluzioni future costruite su misura per il singolo paziente e che e cercano di rispondere ad esigenze terapeutiche ancora insoddisfatte".
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