Anche in America vi sono ‘panel’ diversi da Stato a Stato

USA –  Un articolo pubblicato nel numero di Ottobre della rivista scientifica “Obstetrics & Ginecologicy”, fa il punto sulla situazione degli screening neonatali negli ospedali statunitensi. Secondo quando sostengono gli autori gli ospedali americani vantano l’applicazione del più grande programma di screening genetico neonatale. Qui vengono infatti effettuati i test all’incirca su 4 milioni di neonati l’anno. Questo programma è operativo già da una cinquantina di anni negli USA ed è in continuo sviluppo. Ovviamente esistono parametri precisi da considerare prima di coinvolgere un neonato in test di screening. Ogni Stato fonda, amministra e finanzia il proprio progetto di diagnosi neonatale, a cui viene affiancato quello per la coordinazione della salute dei bambini colpiti da malattia genetica. Grazie agli esami precoci si è infatti in grado di realizzare interventi mirati a prevenire la disabilità e la morte di quei piccoli che alla nascita sembrano sani.
Come è noto, e così come in parte viene fatto anche in Italia, per effettuare lo screening è necessario prelevare un campione di sangue al neonato, sono sufficienti poche gocce provenienti dal tallone e applicate su carta da filtro.
Il test per l’individuazioni di disordini genetici è standardizzato ma possono esserci delle differenze tra Stato e Stato, come avviene anche nel nostro Paese, dove però fino ad oggi gli screening vengono fatti in maniera molto più ristretta che negli USA.
Possono ad esempio variare i parametri richiesti per l’inclusione di una malattia genetica nel programma di screening. Negli Usa inoltre il sangue residuo prelevato dal neonato può essere utilizzato a scopo di ricerca, utilissima per quelle malattie genetiche che cronicizzano, facendo sentire i propri effetti a lungo termine e, spesso, per tutta la vita.
Gli autore concludono sostenendo che “sarebbe compito del personale ostetrico spiegare ai genitori, già durante il periodo della gravidanza, in cosa consiste il test per lo screening neonatale così come sarebbe necessario, in tutti i Paesi, discutere e distribuire materiale informativo sul tema”.
Il tema dello screening neonatale dunque non solo è di stretta attualità nel nostro paese, dove associazioni e comunità scientifica chiedono un allargamento e una cabina di regia nazionale, ma è un argomento di dibattito e attenzione anche per la comunità scientifica americana. Un motivo in più per non lasciare che questo strumento di diagnosi precoce e prevenzione della disabilità cada nel dimenticatoio.

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