La Fondazione Italiana Linfomi destina 10mila euro ai giovani per promuovere la ricerca
Giunto quest'anno alla sua settima edizione, il Premio in ricordo del dott. Ercole Brusamolino promosso dalla Fondazione Italiana Linfomi Onlus (FIL), destina 10mila euro a due giovani ricercatori under 40. Realizzato in collaborazione con l'Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma (AIL), il Premio Brusamolino ha lo scopo di sostenere il lavoro e l'impegno di giovani scienziati che, attraverso la loro attività di studio, contribuiscono in modo sostanziale nel portare innovazione nell’ambito della ricerca sul linfoma.
Per ogni singolo premio sarà assegnato un finanziamento di 5mila euro a un medico (ematologo, oncologo, medico nucleare, radioterapista, patologo, internista, dermatologo o altro) e a un biologo/biotecnologo per una pubblicazione rilevante rispettivamente dedicata alla ricerca biologica e alla ricerca clinica sui linfomi.
La domanda deve essere compilata entro domenica 8 novembre 2020 da candidati con i seguenti requisiti: devono avere età inferiore ai quaranta anni, devono aver coordinato e condotto la loro attività di ricerca presso un ente pubblico o privato italiano, non devono ancora essere assunti a tempo indeterminato in strutture pubbliche o private, non devono aver svolto l'attività di ricerca con cui concorrono all’estero. Per approfondire i contenuti del bando e l’iter di presentazione della domanda è possibile consultare il sito web FIL.
A selezionare i due giovani vincitori sarà un Comitato Tecnico Scientifico congiunto FIL-AIL sulla base della rilevanza del lavoro pubblicato dal 2018 ad oggi, a primo nome, su una rivista scientifica internazionale, eventualmente anche in collaborazione con centri di ricerca, università o enti stranieri.
“Le iniziative a supporto dei giovani costituiscono una priorità per la mission della Fondazione e la FIL si mostra una realtà virtuosa in questo senso con esperienze come il premio Brusamolino e tutte le iniziative dedicate agli under 40 per garantire la continuità del progetto”, afferma il Presidente FIL, dott. Francesco Merli. “Investire nelle nuove generazioni di ricercatori, in questo momento e soprattutto nel nostro campo, è il gesto più prezioso che si possa fare in un'ottica di lungo respiro per la Fondazione Italiana Linfomi e più in generale per la ricerca. È con grande piacere e onore che condividiamo questa iniziativa con AIL, a coronamento di una sempre più fattiva collaborazione nelle attività che riguardano lo studio dei linfomi”.
“Da oltre 50 anni AIL porta avanti la propria missione, quella di aiutare i pazienti ematologici e i loro familiari ad avere una qualità e una aspettativa di vita sempre migliori, attraverso attività di assistenza ai malati e di intenso sostegno alla ricerca scientifica anche attraverso l'assegnazione di borse e premi di studio a giovani ricercatori, afferma il professor Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL. “Crediamo infatti fortemente che finanziare progetti di ricerca sia una strada fondamentale da percorrere per rendere i tumori del sangue sempre più curabili. In quest'ottica si inserisce la preziosa collaborazione con la Fondazione Italiana Linfomi FIL, che ci inorgoglisce e ci vede uniti nelle attività dedicate ai pazienti affetti da queste patologie".
Il linfoma è la patologia onco-ematologica più diffusa in tutte le fasce d’età. Negli ultimi venti anni la ricerca ha fatto grandi passi avanti, ma c'è ancora molto da fare: oggi guarisce circa l’80% dei Linfomi di Hodgkin e circa il 60% dei Non Hodgkin. Solo grazie al sostegno dei donatori, cittadini, aziende e istituzioni è possibile sviluppare nuovi studi clinici e raggiungere risultati promettenti.
La FIL, in 10 anni di attività, festeggiati proprio in questo 2020, si è impegnata nel realizzare una rete operativa che coinvolge oltre centocinquanta centri onco-ematologici con lo scopo di migliorare le tecniche di diagnosi, le terapie e la qualità di vita dei pazienti che vengono colpiti da un linfoma, creando una base scientifica comune.
Ercole Brusamolino, il medico a cui è dedicato questo Premio, è stato ematologo, docente universitario esperto di linfomi, in particolare di linfomi di Hodgkin. Prima della sua scomparsa avvenuta nel 2014, si è particolarmente distinto nell'ambito della ricerca scientifica e fino al 2013 ha ricoperto il ruolo di responsabile della Commissione Scientifica “Linfoma di Hodgkin” della FIL.
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