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Master sulle malattie rare: intervista a Mariapaola Campisi

Mariapaola Campisi

La cardiologa Mariapaola Campisi vive a Palermo ma ha scelto di recarsi in Campania per seguire il Corso, che in Italia rappresenta una delle pochissime offerte formative post-laurea sulle patologie rare

Napoli – Mariapaola Campisi, classe '86, ha due lauree magistrali, una in Biotecnologie per la salute e l'altra in Medicina e chirurgia, entrambe conseguite presso l'Università di Messina. Poi si è specializzata, diventando medico cardiologo, e subito dopo ha ottenuto anche un dottorato di ricerca. Il suo percorso formativo l'ha portata spesso fuori dalla Sicilia: a Firenze presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, nel 2018 a Pavia nel team della professoressa Eloisa Arbustini, e infine all'ISMETT di Palermo, uno dei centri trapianti più importanti del sud Italia.

La cardiologa messinese oggi vive a Palermo, dove lavora presso l'Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell'ospedale “Ingrassia”, e non smette di studiare e di aggiornarsi: all'inizio dello scorso anno ha deciso di iscriversi alla III edizione del Master di II Livello in Malattie Rare – Master in Clinical Science on Rare Diseases, organizzato dal Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, che ora si avvia verso la conclusione.

“Già nel periodo della specializzazione e del dottorato di ricerca ho iniziato a occuparmi di malattie rare in ambito cardiovascolare”, spiega. “Così, quando ho saputo di questo Master, ho scelto di frequentarlo per approfondire anche le altre malattie rare che non riguardano questo settore, e poter avere una visione più ampia”.

Il Master, realizzato in partnership con OMaR – Osservatorio Malattie Rare, è giunto alla sua terza edizione e rappresenta una delle pochissime offerte nel panorama della formazione post-laurea nel settore delle patologie rare. Direttore scientifico del Corso è il prof. Giuseppe Limongelli, docente di cardiologia presso l’Università Vanvitelli e direttore del Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania.

La didattica è stata suddivisa in tre moduli, con una prova finale. “Nei primi mesi c'è stata una panoramica sul mondo delle malattie rare e dei farmaci orfani, con approfondimenti sugli aspetti legislativi, etici, sociosanitari e territoriali. Altri temi sono stati la farmacologia, la farmacovigilanza, i PDTA e i progetti regionali attualmente in corso in Italia”, prosegue la dr.ssa Campisi, che ha frequentato il Master in modalità telematica per poi recarsi a Napoli per le lezioni di didattica frontale. “Poi, dal secondo modulo, siamo entrati proprio nel vivo; diversi specialisti ci hanno permesso di conoscere meglio le patologie rare di quasi tutte le branche: dermatologiche, del sistema immunitario, del metabolismo, dell'apparato visivo, respiratorio e digerente e del sistema nervoso centrale e periferico”.

I temi che mi hanno interessato maggiormente – spiega Campisi – sono stati quelli che hanno riguardato le malattie rare dell'apparato neuromuscolare, i tumori rari, le cromosomopatie e le sindromi genetiche, ma anche l'approfondimento sugli aspetti della farmacogenomica e della medicina personalizzata, di precisione, che si avvale di metodiche come la Next Generation Sequencing e la proteomica per arrivare a nuove strategie terapeutiche in questo campo”.

Per la dr.ssa Campisi, quindi, il Master si è rivelato una preziosa opportunità di approfondimento sulle malattie rare: “In Italia, e specialmente al sud, la formazione su queste patologie è tuttora troppo carente. Molti specialisti e molti medici del territorio sono lontanissimi da una reale conoscenza delle malattie rare e ancora oggi, spesso, c'è chi esce dalla facoltà di Medicina senza sapere cosa siano queste condizioni”.

La III edizione del Master di II Livello in Malattie Rare dell’Università Vanvitelli ha il patrocinio di Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, AMR – Alleanza Malattie Rare, Biogem, Regione Campania (Direzione Generale Tutela Salute), CEINGE, Centro Coordinamento Regionale Malattie Rare della Campania, Fondazione Telethon, IGB-CNR e OSSFOR – Osservatorio Farmaci Orfani, ed è organizzato con il contributo non condizionante di Sanofi (in favore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”), Alexion, Chiesi Global Rare Diseases, Pfizer, Roche, Sobi e Takeda.

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