Il farmaco ha dimostrato di aumentare significativamente la sopravvivenza dei pazienti con espressione elevata di PD-L1 rispetto alla chemioterapia
Monza – La Commissione Europea ha approvato atezolizumab (nome commerciale Tecentriq) per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) metastatico laddove è presente un’elevata espressione di PD-L1, senza mutazioni attivanti di EGFR o alterazioni di ALK.
L’autorizzazione si basa sui dati dello studio di Fase III IMpower110, che ha dimostrato che atezolizumab in monoterapia ha aumentato la sopravvivenza complessiva (OS) di 7,1 mesi rispetto alla chemioterapia (OS mediana = 20,2 mesi vs 13,1) nelle persone con espressione elevata di PD-L1. Il profilo di sicurezza di atezolizumab è risultato coerente con quello già evidenziato da studi precedenti. Gli eventi avversi di grado 3-4 correlati al trattamento si sono verificati nel 12,9% dei pazienti che ricevevano atezolizumab, rispetto al 44,1% di quelli che ricevevano chemioterapia.
“L’approvazione di atezolizumab da parte della Commissione Europea è una conferma della possibilità di utilizzare un inibitore di PD-L1, in sostituzione della chemioterapia, nei pazienti con malattia avanzata che esprimono una positività per la proteina”, ha spiegato il professor Filippo de Marinis, Direttore dell’Unità di Oncologia Toracica dello IEO di Milano. “Lo studio IMpower110 ha messo a confronto due gruppi di pazienti: al primo è stata somministrata la terapia tradizionale chemioterapica, il secondo è stato trattato con immunoterapia con agente singolo atezolizumab. Nel gruppo in cui la proteina PD-L1 è risultata iperespressa, cioè superiore al 50%, le curve di sopravvivenza hanno dimostrato in maniera inequivocabile un vantaggio per il gruppo trattato con atezolizumab rispetto a quelli della chemioterapia. Lo studio ha registrato quindi un tasso maggiore di sopravvivenza nei pazienti con un grandissimo risparmio di tossicità legato al non utilizzo della chemioterapia. Il farmaco ha dimostrato di avere un buon profilo di efficacia e tollerabilità e, nel caso in cui al paziente fosse diagnosticato un carcinoma polmonare non a piccole cellule inoperabile per diffusione metastatica con iperpressione, sarebbe il trattamento standard da utilizzare”.
Atezolizumab è ora la prima e unica immunoterapia ad agente singolo contro il cancro al polmone disponibile in tre dosaggi, che consentono la somministrazione ogni due, tre o quattro settimane, mettendo così a disposizione di medici e pazienti una maggiore flessibilità nella gestione del trattamento. Atezolizumab ha dimostrato benefici clinicamente significativi in vari tipi di carcinoma polmonare, con cinque indicazioni attualmente approvate in tutto il mondo. In Europa, atezolizumab vanta oggi quattro indicazioni nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, come agente singolo o in combinazione con terapie mirate e/o chemioterapie.
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