Probabilmente nei pazienti c’è un assorbimento alterato

Nelle persone affette da ipertensione arteriosa polmonare idiopatica (IPHA) la carenza di ferro è una situazione comune, a confermarlo è uno studio pubblicato recentemente dell’European Respiratory Journal e guidato dal prof. Andries Vonk-Noordegraaf dell’ University Medical Center di Amsterdam. Oltre a voler valutare la prevalenza nei malati della carenza di ferro lo studio si proponeva anche di capire se l’integrazione per via orale di ferro in queste persone potesse essere efficace. Sono dunque stati studiati 70 pazienti che hanno frequetantato il centro tra maggio 2009 e febbraio 2010 e in questi sono stati rilevati i parametri del ferro. Questi dati erano legati a parametri clinici tra i quali i risultati del test dei 6 minuti di distanza a piedi (6MWD), e dei parametri emodinamici misurati durante il cateterismo cardiaco destro. La carenza di ferro è stato riscontata in 30 pazienti su 70, cioè nel 70 per cento.
I risultati del test 6MWD sono risultati inferiori nei pazienti con carenza di ferro. In un sottogruppo di 18 pazienti che hanno ricevuto ferro per via orale per un periodo di 4 settimane i livelli di ferritina erano significativamente aumentati, anche se solo in otto pazienti era leggermente aumentato il deposito del ferro.

Lo studio mostra dunque che la carenza di ferro è spesso presente nei pazienti affetti da IPAH ed è associata ad una capacità di esercizio inferiore. La risposta all’assunzione di ferro per via orale, piccola nel 44 per cento dei pazienti, mostra che nelle persone affette da questa malattia potrebbe esserci un alterato assorbimento del ferro.

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