AIP e IPINET hanno stilato un apposito decalogo rivolto alle persone immunocompromesse
L’Associazione Immunodeficienze primitive (AIP OdV) e l’Italian Primary Immunodeficieces Network (IPINet) hanno stilato una lista di raccomandazioni rivolte in modo specifico ai pazienti con immunodeficienze primitive (IDP) e le loro famiglie, nel tentativo di fornire a queste persone dei suggerimenti utili sui comportamenti da adottare per difendersi dal rischio d’infezione da Coronavirus. Pubblichiamo di seguito il decalogo completo.
IL DECALOGO COMPORTAMENTI di AIP e IPINET
1. Per i pazienti che non necessitano di immediato intervento sanitario in ambiente ospedaliero, è opportuno, di concerto con il Centro regionale di riferimento, differire l’intervento nel tempo;
2. Per i pazienti con documentato immunodeficit è consigliato, dove non lo prevedano le ordinanze, l’isolamento spontaneo domiciliare fintantoché perduri lo stato di emergenza. Verranno favorite le attività formative o lavorative in remoto (apprendimento a distanza e telelavoro);
3. Obbligo di attenersi scrupolosamente alle prescritte norme di contenimento del contagio per i familiari conviventi di pazienti con immunodeficienza congenita, che non possono astenersi dal frequentare luoghi pubblici e, qualora sia possibile, favorirne il congedo consentendo il telelavoro;
4. Per il paziente che presenta un problema clinico che richiede intervento sanitario immediato, ancorché non urgente, si raccomanda fortemente di instaurare un contatto telefonico con il Centro di riferimento che compilerà un questionario volto a individuare la condizione di sospetto per infezione da COVID-19;
5. Per pazienti che necessitano di infusioni programmate con terapie sostitutive salvavita, allorché non effettuabili domiciliarmente sostituendo le terapie in atto con analoghi prodotti somministrabili per via sottocutanea, le Aziende sanitarie presso cui viene effettuato il follow-up abituale, predisporranno ambienti esclusivamente adibiti a questa tipologia di pazienti, evitando qualsiasi potenziale contatto con malati affetti da patologia infettiva, anche solo sospettata;
6. Per i pazienti con immunodeficienza complicata da broncopneumopatia cronica, o in fase di riacutizzazione, è necessario che il paziente venga indirizzato al più presto, previo triage telefonico, al Centro per le immunodeficienze che ha in cura il paziente, le cui Aziende sanitarie di afferenza predisporranno ambienti esclusivamente adibiti a questa tipologia di pazienti, evitando qualsiasi potenziale contatto con malati affetti da patologia infettiva, anche solo sospettata;
7. Per il paziente che necessita di ricovero ordinario non differibile, è auspicabile che ciò avvenga in ambiente decontaminato mediante stanza o letto a flusso laminare a pressione positiva e filtraggio dall’aria mediante dispositivi HEPA certificati. Tale disposizione andrà seguita anche in quei casi con insufficienza respiratoria grave che necessitano di ventilazione assistita mediante intubazione endotracheale.
Se necessario, spiegano AIP e IPINET, queste raccomandazioni potranno essere modificate nel tempo, in relazione all’evoluzione epidemiologica della malattia COVID-19 e alle nuove indicazioni degli organi istituzionali. Per eventuali aggiornamenti si consiglia di consultare il sito web di AIP OdV.
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