Comprare i biglietti per i grandi eventi si può rivelare una vera e propria odissea. Eppure basterebbe poco a semplificare le procedure
Andare a un concerto può diventare davvero un percorso a ostacoli per una persona che vive la sua vita in sedia a ruote. E perfino comprare un biglietto può trasformarsi in un’impresa difficile quanto trovare un ago in un pagliaio, con il rischio di perder giorni, se non addirittura settimane, a cercare la persona giusta che dentro l’organizzazione si occupi dei rapporti con il pubblico disabile. Una vera e propria operazione di intelligence, insomma, che Giorgia, 23 anni e una grande passione per il cinema, gli spettacoli, la musica, si è stufata di compiere ogni volta che vuole andare a sentire i suoi artisti preferiti, perché non le sembra giusto né sensato che nel 2021, in piena ‘era 4.0’, per acquistare il biglietto di un concerto una persona con disabilità motoria debba perdere così tanto tempo, con il rischio di fare un buco nell’acqua.
Per sollevare l’attenzione sul problema Giorgia, che vive a Pesaro, ha registrato un video disponibile su YouTube. “A 9 anni – spiega – mi è stata diagnosticata l’atassia di Friedreich, una patologia neurodegenerativa, e da 12 anni sono in carrozzina. Come tantissime persone nella mia condizione voglio partecipare attivamente alla vita sociale, andando a eventi, incontri e concerti, ma trovare biglietti per una persona con disabilità è sempre un’impresa: non è mai indicato un contatto diretto a cui rivolgersi. A volte è in capo all’organizzazione principale altre volte ai teatri o ai vari palazzetti. Si perdono mesi per trovare la persona che se ne occupa e, magari quando la trovi, i biglietti sono terminati”. In questo modo Giorgia ha perso il concerto di Cesare Cremonini e, soprattutto, cosa che le è dispiaciuta particolarmente, quello di Elisa, che lo scorso anno si è esibita a Cattolica. Perché allora non inserire nei siti delle agenzie che vendono i biglietti una sezione dedicata appositamente alle persone disabili, si chiede la ragazza: un sistema semplice ed efficace che, con un minimo sforzo, riuscirebbe a rendere i grandi eventi musicali più inclusivi e aperti a qualsiasi tipo di pubblico.
L’accessibilità culturale sta diventando, negli ultimi tempi, un tema centrale e le associazioni delle persone disabili hanno più volte denunciato la presenza di barriere non solo architettoniche. Recentemente, per esempio, Anffas Torino ha segnalato l’inaccessibilità del Torino Film Festival alle persone con disabilità sensoriale, cognitiva e intellettivo-relazionale. Nel 2019, peraltro, proprio al Museo del Cinema di Torino era stato presentato il “Manifesto per l’accessibilità e la fruizione in autonomia del patrimonio culturale cinematografico”, un documento che traccia le linee guida per un cinema realmente accessibile, redatto dall’associazione +Cultura Accessibile-Cinemanchì. Insomma, tra concerti, cinema e teatri c’è ancora tanta strada da fare per favorire la partecipazione delle persone disabili alle manifestazioni culturali.
Seguici sui Social