Non ci sono vantaggi se la chemio è mantenuta dopo l'intervento e la radioterapia preoperatoria
FRANCIA - Sono stati pubblicati su "Lancet Oncology" i risultati dello studio randomizzato EORTC trial 22921: dopo aver monitorato per un decennio pazienti operati per cancro del colon-retto i ricercatori del Besançon University Hospital J Minjoz, in Francia, hanno concluso che la chemioterapia adiuvante non incide sulla sopravvivenza dei pazienti a lungo termine o libera da malattia.
Alla ricerca hanno partecipato 1011 pazienti, reclutati tra il 1993 e il 2003, con tumore al medesimo stadio (cT3-resectable T4 M0) e candidabili pertanto allo percorso terapeutico.
Lo studio, avendo come outcome primario la valutazione di efficacia a lungo termine della chemioterapia adiuvante dopo intervento e radioterapia, ha previsto quattro bracci di trattamento: la sola radioterapia preoperatoria, radioterapia e chemioterapia preoperatorie, radioterapia preoperatoria seguita da chemioterapia adiuvante, radioterapia e chemioterapia preoperatorie seguite da chemioterapia adiuvante.
Dopo il lungo follow-up i ricercatori hanno potuto confrontare la sopravvivenza dei pazienti, a cinque e a dieci anni, sottoposti o meno a terapia adiuvante con chemioterapici: nessun regime terapeutico si è dimostrato significativamente più efficace degli altri.
Secondo Prof. Jean-Francois Bosset, autore principale della ricerca, è opportuno individuare nuove terapie di mantenimento dopo l'intervento chirurgico per migliorare la sopravvivenza dei pazienti.
Lo studio EORTC è stato condotto in 35 centri di ricerca in dieci paesi nel mondo.
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