approvazione europea per glofitamab

Il nuovo anticorpo bispecifico ha dimostrato di poter indurre nei pazienti risposte complete, precoci e di lunga durata

La Commissione Europea (CE) ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata del farmaco glofitamab per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivante o refrattario (R/R) dopo due o più linee di terapia sistemica. Grazie a questa approvazione, glofitamab diventa il primo anticorpo bispecifico CD20xCD3 attivante i linfociti T disponibile per il trattamento di pazienti europei con la forma più comune e aggressiva di linfoma in seguito a due o più linee terapeutiche.

Il DLBCL è un tipo di linfoma aggressivo ed è uno dei tipi di tumore ematologico più diffuso tra gli adulti. Ogni anno in Europa, circa 36.000 persone ricevono una diagnosi di DLBCL. Mentre molti pazienti rispondono al trattamento iniziale, quattro su dieci non traggono alcun beneficio dall’attuale standard di cura – il trattamento di prima linea – e la maggior parte dei pazienti che richiedono linee di terapia successive ottiene esiti scarsi.

Oltre a indurre risposte complete precoci e durature nei pazienti con DLBCL fortemente pretrattati o refrattari, glofitamab è stato progettato per essere somministrato per un periodo di tempo fisso, in modo che i pazienti possano sapere quando terminerà il trattamento e consentendo loro di avere un periodo di tempo liberi dal trattamento. Glofitamab, inoltre, è una terapia chemio-free e pronta all’uso, differentemente da altre opzioni che prevedono tempi di preparazione più lunghi, prelievo e manipolazione cellulare prima di iniziare il trattamento, e questo potrebbe rivelarsi particolarmente importante per i pazienti ad alto rischio di progressione della malattia.

L’approvazione di glofitamab si basa sui risultati positivi dello studio registrativo di Fase I/II NP30179, in cui il farmaco ha indotto risposte veloci, precoci e durature nelle persone con DLBCL R/R. Complessivamente, l’83,3% dei pazienti era refrattario alla terapia più recente, il 90% era refrattario a qualsiasi precedente linea di terapia e circa un terzo (35,2%) aveva ricevuto una precedente terapia cellulare con CAR-T. I risultati hanno dimostrato che glofitamab – somministrato come trattamento a durata fissa (12 cicli da 21 giorni) – ha indotto una risposta completa nel 35,2% (n=38/108) dei pazienti, e che il 50% (n=54/108) ha ottenuto una risposta completa o parziale. Tra coloro che hanno ottenuto una risposta completa, il 74,6% ha mantenuto la risposta a 12 mesi, e la durata mediana della risposta completa non è stata raggiunta. Il tempo mediano per ottenere una la risposta completa è stato di soli 42 giorni. Gli eventi avversi (EA) più comuni sono stati sindrome da rilascio di citochine (64,3%), neutropenia (37,7%), anemia (30,5%) e trombocitopenia (24,7%). La sindrome da citochine è stata generalmente di grado lieve (grado 1: 48,1%; grado 2: 12,3%) e solo un paziente ha interrotto il trattamento a causa di questa complicanza.

“Grazie alla partecipazione nello studio di Fase I/II NP30179, ho avuto la possibilità di osservare in prima persona le risposte precoci, rapide e durature che glofitamab è in grado di indurre nei pazienti con DLBCL fortemente pretrattati e refrattari ai trattamenti precedenti”, ha dichiarato Carmelo Carlo-Stella, Professore Ordinario di Ematologia presso Humanitas University. “Con questa approvazione, i pazienti europei con DLBCL trattati con almeno due precedenti linee di terapia avranno una nuova opzione terapeutica per la quale è facile prevedere un impatto clinico significativo, potenzialmente curativo in un buon numero di pazienti. Grazie alla sua efficacia e al regime di trattamento di breve durata, glofitamab usato come agente singolo contribuirà ad alleviare alcuni dei carichi fisici ed emotivi causati dalle terapie citotossiche e a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

“I pazienti affetti da DLBCL pesantemente pretrattati o refrattari avevano purtroppo poche alternative terapeutiche. Negli ultimi anni il panorama terapeutico si è arricchito di terapie efficaci, come ad esempio le CAR-T e ora, con l’approvazione di glofitamab, avremo un’ulteriore svolta significativa nel trattamento di questi pazienti", ha affermato Paolo Corradini, Professore Ordinario di Ematologia presso l'Università degli Studi di Milano e direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha partecipato allo studio registrativo di glofitamab e ha trattato già diversi pazienti nell’ambito dell’uso compassionevole attivo in Italia. “I dati attualmente a disposizione suggeriscono come glofitamab riesca a indurre una percentuale consistente di risposte di lunga durata, anche in coloro che hanno in precedenza fallito una terapia a base di cellule CAR-T, rappresentando quindi una valida terapia di salvataggio".

“L'approvazione di questa terapia innovativa, insieme a tutte le novità scientifiche, rappresentano per i pazienti ematologici un'importante opportunità di cura, capace di migliorare la loro aspettativa e qualità di vita”; afferma Pino Toro, Presidente Nazionale AIL. “L'Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, con le sue 83 sezioni provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale, lavora per supportare i pazienti ematologici e le loro famiglie accompagnandoli in tutte le fasi del percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia. Supporta la ricerca scientifica e favorisce il progresso della conoscenza fornendo informazioni su tutte le patologie onco-ematologiche, organizza seminari e momenti di confronto tra pazienti e medici, e attiva numerosi servizi che possano aiutarli nell’affrontare quotidianamente la malattia.  AIL, da oltre 50 anni, si propone di migliorare la qualità di vita dei malati e di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro i tumori del sangue”.

"In Roche ci impegniamo da lungo tempo nel campo dell’oncoematologia. Negli ultimi anni, in particolare, ci stiamo fortemente dedicando allo sviluppo di anticorpi bispecifici attivanti i linfociti T al fine di sviluppare approcci terapeutici all’avanguardia che possano portare risultati clinici e organizzativi rilevanti per i pazienti. Non possiamo che essere lieti per la notizia dell'approvazione di glofitamab come primo trattamento approvato in questo ambito per i pazienti europei. Siamo certi che glofitamab migliorerà significativamente l’esperienza di trattamento per il linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario, grazie agli importanti dati di efficacia emersi dallo studio registrativo, alla sua pronta disponibilità e al regime a durata fissa”, ha dichiarato Federico Pantellini, Medical Affairs Lead Roche Italia.

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