#THEBIGB: performance artistica per sensibilizzare sul linfoma a grandi cellule B

A Milano, il Naviglio per una sera è diventato palcoscenico di una campagna di sensibilizzazione sul DLBCL a cura di SOBI

Lo scorso 21 marzo, a Milano, il Naviglio si è trasformato in un palcoscenico spettacolare per lanciare "#THEBIGB", una campagna di sensibilizzazione sul linfoma a grandi cellule B (DLBCL). L'iniziativa, firmata da Sobi Italia, azienda farmaceutica svedese dedicata alle malattie rare, con il patrocinio delle associazioni La Lampada di Aladino ETS e l'Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (AIL), ha utilizzato l'arte per attirare l'attenzione sul DLBCL, il linfoma più frequente della famiglia dei linfomi non Hodgkin.

UN TUMORE ANCORA POCO CONOSCIUTO

 Lo scorso 21 marzo, quattro spettacolari performance in acqua, con una ballerina vestita di bianco all'interno di una grande bolla galleggiante sul Naviglio, hanno messo in scena "i movimenti" di una grande cellula B. Per l'occasione, l'acqua del Naviglio è stata colorata di rosso da un gioco di luci, richiamando alla mente la metafora della cellula B presente nel sangue.

“#THEBIGB è la nostra prima campagna di sensibilizzazione sul linfoma a grandi cellule B, e l’abbiamo voluta  proprio per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul DLBCL," ha dichiarato Annalisa Adani, Vice President e General Manager Italia, Grecia, Malta e Cipro di Sobi. Come ha commentato Carina Fiocchi, direttrice medica di Sobi Italia: “Non siamo di fronte a un tumore raro; eppure, solo il 15% della popolazione italiana oggi sa cosa sia questa patologia. Ecco perché volevamo scendere in campo per fare informazione al grande pubblico”.

Concetto rimarcato anche da Davide Petruzzelli, presidente Associazione Lampada di Aladino ETS, “L’informazione è importante per i cittadini, ed è ancora più importante quando raggiunge una persona che ha scoperto di avere questa malattia. Va comunicato come si può curare, l’esistenza di centri specializzati. Ma oggi credo vada fatto un passo in più, lavorare meglio sulla presa in carico dei pazienti: non basta curare la malattia per garantire la sopravvivenza, perché oggi il cancro si cronicizza sempre di più. Un tempo la parola cancro significava morte, ora inizia ad essere accostata a parole come cronicità: il paziente con una neoplasia deve quindi essere preso in carico come persona e oggi il sistema deve lavorare su questo. Nei PDTA (Percorsi Diagnostici-Terapeutici-Assistenziali) ad esempio, non devono esserci solo gli oncologi, ma anche gli psicologici”.

IL LINFOMA A GRANDI CELLULE B

Il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) è un tipo di tumore del sangue che colpisce i linfociti B, cellule del sistema immunitario. Si manifesta con un rapido ingrossamento dei linfonodi, spesso quelli superficiali come le ascelle o il collo. Può causare anche gonfiore dell'addome dovuto all'ingrandimento della milza, sintomi neurologici gravi in caso di coinvolgimento del sistema nervoso centrale, occlusione intestinale ed edemi periferici. Fattori di rischio includono condizioni che indeboliscono il sistema immunitario come l'HIV.

Con una terapia tempestiva, la sopravvivenza a 5 anni è del 60-70%. In Italia si stima un'incidenza di 7 casi ogni 100.000 persone all'anno, con oltre 4.000 nuove diagnosi.

Ad oggi, oltre le chemioterapie, esistono altri farmaci per aiutare quel 40% di persone che non riesce a guarire, come l’infusione di cellule CAR-T e le terapie a bersaglio molecolare. Proprio nei giorni scorsi, è arrivata la notizia dell’approvazione di AIFA di loncastuximab tesirine, prodotto da Sobi, primo e unico coniugato anticorpo-farmaco mirato verso il CD19, come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) e linfoma ad alto grado a cellule B (HGBL) recidivanti o refrattari, dopo due o più linee di terapia sistemica.

Il Prof. Roberto Cairoli, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia dell'ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, ha sottolineato l'importanza della diagnosi e del trattamento precoce del DLBCL e ha plaudito a questa campagna informativa: “Questa iniziativa è un'opportunità per rendere sensibile il pubblico su questa malattia e sui suoi sintomi, e condividere anche un messaggio di positiva speranza, poiché grazie ai progressi che si stanno facendo in ambito clinico,  oggi sempre più persone hanno la possibilità di guarire da questa malattia".

 

 

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