L’angioedema è una malattia rara che consiste in un gonfiore - causato dalla fuoriuscita di plasma dai vasi sanguigni - che può colpire il tessuto sottocutaneo o le mucose di ogni distretto corporeo.
Quando interessa gli arti, in particolare mani e piedi, limita in maniera notevole le attività lavorative, scolastiche e relazionali, mentre se colpisce l’apparato gastrointestinale o urogenitale scatena delle coliche addominali dolorosissime. Ancora più debilitante e pericoloso l’interessamento di collo, volto e laringe che può comportare la chiusura delle vie aeree superiori con conseguente soffocamento. L’angioedema è spesso espressione di una allergia, ma esistono delle forme non allergiche fra cui in particolare l’angioedema ereditario.
Per fare il punto in merito alle più recenti innovazioni scientifiche ed alla situazione assistenziale complessiva si riuniranno a Padova sabato 14 maggio i responsabili dei 21 centri italiani di riferimento ospedalieri ed universitari per l’angioedema (ITACA: Italian Network for Hereditary and Acquired Angioedema), gli esponenti della associazione nazionale dei pazienti (A.A.E.E.: Associazione Angioedema Ereditario Ed altre forme rare) ed una loro delegazione triveneta.
Il convegno sarà aperto dagli interventi del Presidente A.A.E.E., il lombardo Pietro Mantovano, del presidente e fondatore di ITACA Mauro Cancian, Direttore della UOSD di Allergologia di Padova, e del Direttore Sanitario della Azienda Ospedale Università di Padova Michele Tessarin, a testimonianza della attenzione prestata dal Polo patavino alle malattie rare: Padova si distingue infatti come la città europea maggiormente rappresentata in seno agli ERN (European Reference Networks for rare diseases) e proprio a Padova ha sede il coordinamento delle malattie rare.
Seguiranno le relazioni cliniche (Padova, Milano, Salerno, Palermo) ed il confronto con i pazienti; un’occasione per rassicurare sulla gestione adeguata di questa patologia anche durante la pandemia grazie alla possibilità di mantenere attivi gli screening diagnostici, ad un software informatico per il monitoraggio dei sintomi, alla capacità prescrittiva da remoto garantita dal Registro malattie rare coordinato dalla Regione Veneto, ai corsi di auto-somministrazione dei farmaci e ai percorsi di tele-medicina attivati dalla Azienda Ospedale Università di Padova con il supporto della Regione, fino ad arrivare alla presa in carico diretta per tutti in Policlinico nel corso della campagna vaccinale.
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