Fino a pochi anni fa la distonia focale era una malattia rara assai poco nota un po’ ovunque, chi ne era affetto peregrinava da un centro all’altro – e gli italiani andavano spesso all’estero a proprie spese – senza però la certezza di star seguendo la strada giusta. Ora uno studio Olandese, pubblicato su Journal of Neurology , propone una revisione sistematica del valore terapeutico della tossina botulinica per il trattamento della distonia focale.
La tossina, infatti, nonostante guadagni i fasti della cronaca per i suoi usi (ma anche per gli abusi) in campo estetico, sembra avere applicazione in malattie invalidanti e rare: non parliamo dunque delle rughe ma della distonia focale. La distonia focale è una condizione neurologica invalidante, caratterizzata da contrazioni muscolari involontarie e prolungate, che provocano movimenti di torsione e posture anomale in una parte del corpo. Attualmente il trattamento con la tossina botulinica è il più utilizzato, il trattamento di prima scelta.
La tossina botulinica è il trattamento più efficace per ridurre i sintomi distonici e il dolore. Grazie a questo studio l’efficacia del trattamento è stata confermata.
Stando ai dati dello studio di review coordinato dal Dott. Zoons ben il 70 per cento dei pazienti con distonia cervicale ha ottenuto una riduzione del dolore al collo rispetto al 12 per cento del gruppo trattato con placebo. Gli eventi avversi dovuti alla tossina sono lievi e sporadici. La distonia focale riduce drasticamente la qualità di vita dei pazienti, limitandone tra le altre cose la capacità lavorativa. Sono ad esempio noti non pochi casi di musicisti colpiti da questa malattia che per questo sono stati impossibilitati nel proseguire il loro lavoro. Secondo questo studio il trattamento è in grado si migliorare questo aspetto della qualità di vita dei pazienti.
La tossina botulinica è quindi efficace, ma risulta essere anche piuttosto costosa. Secondo le stime il trattamento annuale avrebbe un costo compreso tra i 300 e i 3.600 euro.
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