I genitori, insieme a due famiglie americane, hanno creato una fondazione, per fare rete e finanziare la ricerca
Rashmi e Giorgio sono i genitori di due bimbi a cui è stata diagnosticata una malattia ultra-rara definita solamente dal codice TANGO2, un acronimo di "Transport And Golgi Organization", il gene che, se mutato, sembrerebbe originare la patologia, ma il condizionale è d’obbligo perché di questa malattia si sa davvero pochissimo. In tutto il mondo sono noti solo 20 casi di bambini colpiti dalla “sindrome TANGO2”, due sono italiani, i bimbi di Rashmi e Giorgio. Appena un paio d’anni fa è uscito sulla rivista American Journal of Human Genetics un articolo sull’argomento che descriveva l’identificazione di tre mutazioni specifiche a carico del gene TANGO2 in tre soggetti non imparentati colpiti da crisi metaboliche ad insorgenza infantile caratterizzate da encefalopatia, ipoglicemia, rabdomiolisi (rottura delle cellule dei muscoli scheletrici) ed aritmia.
Nel corso della malattia, racconta l’articolo, tutti gli individui hanno sviluppato atrofia cerebrale globale con compromissione cognitiva e sindromi piramidali. Dei due figli di Rashmi e Giorgio, il maggiore, un bambino di 4 anni, presenta già questi sintomi: ha avuto due lunghi ricoveri ed un arresto cardiaco che ha fatto temere per la sua vita, non cammina autonomamente, ha un ritardo intellettivo importante ed il suo vocabolario non supera le venti parole. La bimba, di due anni e mezzo, ad oggi sembrerebbe invece asintomatica. Dopo infinite peregrinazioni per gli ospedali di tutta Italia in cerca di una diagnosi la coppia è approdata all’Ospedale Regina Margherita di Torino dove è stato trovato il bandolo di questa intricata matassa: gli specialisti hanno suggerito l’esecuzione di un esame genetico di sequenziamento dell’intero DNA, che data la complessità ed i costi elevati, non si esegue nella routine clinica di laboratorio ma che, per il livello di accuratezza proposto, risulta fondamentale per la diagnosi di malattie genetiche rare. Da qui la scoperta della rara mutazione. Le conseguenze della malattia, sia per il bambino che per la sua famiglia, sono devastanti ed è per questo che, come racconta il padre, è fondamentale potersi mettere in contatto con i maggiori esperti sia in campo nazionale che internazionale. La ricerca finora condotta si è concentrata sui fibroblasti mutanti e ha evidenziato un difetto funzionale nella beta-ossidazione a livello dei mitocondri, tanto che, come ha conferma ancora Giorgio raccontando la sua storia alla redazione torinese di Repubblica, è in corso nel centro di ricerca di Monaco di Baviera una ricerca sui fibroblasti dei due bambini.
Quello che è importante a questo livello è che la ricerca possa progredire ma, per farlo, ha bisogno di finanziamenti e donazioni che possono essere raccolte anche tramite la fondazione a cui Giorgio e Rashmi stanno dando vita insieme ad altre due famiglie americane. Già l’anno scorso era nato un sito specifico dedicato alla poco nota malattia ma alcune informazioni dettagliate si possono trovare anche al sito www.tango2research.org tramite cui è anche possibile finanziare la ricerca per trovare una cura. "La genetica sta facendo passi da gigante, la speranza è che, grazie ai fondi raccolti, si possano sviluppare approcci terapeutici per curare i bambini affetti da Tango2. Questa è la nostra missione" – racconta Giorgio, che può essere anche contattato all'indirizzo di posta elettronica: contact.tango2@gmail.com.
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