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All’ultimo congresso della European Respiratory Society (ERS) è emerso un dato allarmante che riguarda l’Europa: qui 1 morte su 10 sarebbe ascrivibile a patologie polmonari. Questo e altri dati sono stati pubblicati nel Lung White Book.
Tra i Paesi europei, quelli che possiedono il triste primato sono: Belgio, Danimarca, Ungheria, Irlanda e Regno Unito, mentre in Finlandia e Svezia il tasso di mortalità è più basso.

Tra i principali fattori di rischio c’è ovviamente il fumo. Grazie all’ormai diffusa prevenzione e alla lotta contro questo vizio-killer il numero dei fumatori sta diminuendo e, se da un lato questo è un dato assolutamente positivo che ha portato ad una notevole riduzione dei casi di infezione polmonare, dall’altro stiamo ancora risentendo della malsana abitudine in cui abbiamo perseverato per anni.

Gli esperti stimano, infatti, che per i prossimi 20 anni la situazione non è destinata a migliorare. Gli europei sono ancora a rischio di sviluppare alcune gravi patologie, anche mortali.

Tra le cause di decesso sono ancora presenti: infezioni alle basse vie respiratorie come ad esempio la polmonite, broncopneumopatie croniche ostruttive, tumori ai polmoni e tubercolosi.

Le malattie respiratorie rappresentano dunque un problema per la salute pubblica e anche per il sistema economico. Basti pensare che il costo economico medio di un caso di tumore al polmone è di 364.213 euro.

Tra i fattori che favoriscono lo sviluppo di patologie respiratorie ci sarebbe, secondo Richard Hubbard della British Lung Foundation, una scarsa prevenzione e un ritardo nella diagnosi, causato anche dal fatto che il paziente si rivolge al medico con troppa lentezza.
Dello stesso parere è Francesco Blasi, presidente della European Respiratory Society, che ha dichiarato la necessità di migliorare sia nel campo della prevenzione che del trattamento delle malattie polmonari. Solo così sarà possibile ridurre il loro impatto negativo sulla longevità, migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre il carico economico che grava sui Paesi.

Anche le malattie rare rientrano nella categoria. In particolare ricordiamo che si celebra in questi giorni, dal 21 al 29 settembre, la settimana mondiale dedicata alla fibrosi polmonare idiopatica.




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