L’uso dell’aspirina potrebbe ridurre il rischio di esofago di Barret (o epitelio di Barret), metaplasia a carico dell’epitelio esofageo distale e fattore di rischio più importante per il cancro esofageo.
Secondo uno studio pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology l’acido acetil salicilico sarebbe in grado di diminuire il rischio della malattia, la cui incidenza è stimata intorno all’ 1 per cento (le forme gravi hanno una prevalenza di circa 1:3.000).
"L'effetto protettivo dato dall’uso di aspirina sembra certo - ha dichiarato Chin Hur, del Massachusetts General Hospital Institute for Technology Valutazione, autore principale di questo studio - perché le analisi suggeriscono una relazione dose-risposta in cui alte dosi di aspirina sono significativamente associate con una diminuzione del rischio esofago di Barrett. Non è opportuno che tutti i pazienti inizino ad assumere aspirina a dosi elevate se l’unico scopo è impedire l’esofago di Barret. Tuttavia l’assunzione di aspirina potrebbe essere presa in considerazione per i pazienti a rischio, considerando anche gli altri vantaggi dell’assunzione del farmaco, in particolare a carico del sistema cardiovascolare”.
L'esofago di Barrett (EB) è una malattia caratterizzata dalla sostituzione della normale mucosa dell'esofago con una mucosa di tipo intestinale (metaplasia colonnare dell'esofago) secondaria al reflusso gastro-esofageo cronico (RGEC). La prevalenza complessiva è difficile da stimare, in quanto la malattia è asintomatica in oltre il 90 per cento dei pazienti. L'EB è due volte più frequente nei maschi, rispetto alle femmine ed è molto più comune nei bianchi e negli ispanici, rispetto ai neri e agli asiatici. La prevalenza dell'EB nella popolazione generale è stata stimata all' 1 per cento anche se la malattia è asintomatica in oltre il 90 pe cento dei pazienti. Le forme gravi sono meno comuni con una prevalenza di circa 1:3.000. L'EB può presentarsi a qualsiasi età, ma la prevalenza aumenta con l'avanzare dell'età (età media alla diagnosi 60 anni). Circa il 10-15 per cento dei pazienti affetti da RGEC sviluppano l'EB. Altri fattori di rischio sono l'uso di tabacco e l'obesità.
Per ulteriori informazioni sulla malattia potete consultare Orphanet.
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