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La giornata di chiusura del Contamination Lab di Cagliari si tiene oggi, venerdì 19 Febbraio, patrocinato dall’Università di Cagliari. Presenziano all'evento: il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e Maria del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari. Le otto finaliste presenteranno i pitch dei loro progetti a una giuria di investitori, giornalisti, operatori del mondo della finanza e di imprese multinazionali. Verranno assegnati premi in denaro e servizi per oltre 80mila euro, offerti da enti e aziende partner e sponsor del progetto.

La Yenetics è l’unica delle otto startup finaliste che ha puntato sul settore della bio ingegneria medica. Il team composto dai due fondatori, Chiara Saba e Amit Kumar, si propongono il loro progetto per creare il primo test prenatale non invasivo in grado di identificare con sicurezza le 100 malattie genetiche più diffuse al mondo.
Chiara Saba, fondatrice del progetto, precisa “Yenetics crede in una genetica semplice, trasparente e diretta. Il suo obiettivo di lungo termine é quello di operare sulla frontiera tecnologica della genetica applicata.”

Riguardo ai motivi che hanno dato il via a questa idea aggiunge: “Determinante nel progetto è stata la mia attività di volontariato nelle organizzazioni di malati rari. Grazie ad Annalisa Scopinaro dell'Aisw e alla presidentessa di Uniamo Renza Barbon Galluppi, ho partecipato a numerosi corsi di Bioetica e ho capito cosa significa sedere ad un tavolo tecnico come paziente professionista. Venire a conoscenza di molte problematiche all’interno delle associazioni di malattie rare, unita alla nostra missione per creare soluzioni efficaci alle problematiche dei malati rari, è il motore che alimenta la spinta al successo di Yenetics.”
 
Recenti studi hanno riscontrato che, con il continuo calo demografico (solo nel 2014 vi è stato un calo di 12.000 nascite rispetto al 2013 DATI ISTAT) e la predisposizione di molte donne a sposarsi e avere figli in età avanzata, vi sia un’aumento dell’incidenza di alcune patologie genetiche. Al momento esistono alcune tipologie di test prenatali sul mercato: quelle invasive come l’amniocentesi, tendono ad essere più rischiose per il nascituro e stressanti per la madre e altre non invasive che sono statisticamente meno precise nel rintracciare le malattie (con tassi del 60-90%). Il dispositivo della Yenetics sarà il primo a proporre di testare anche il padre, così da ridurre drasticamente stress e complicazioni della gravidanza e migliorare il tasso di attendibilità del test.
 
L’ambiziosa startup, nata all’interno dell’incubatore di imprese dell’Università di Cagliari, conta partners di livello internazionale come il CRS4 di Pula e l’Institute of Human Genetics di Monaco.

Yenetics è stata ideata dalla Dott.ssa Chiara Saba, nata in Sardegna classe 1983, laureata in finanza alla Bocconi di Milano, con alle spalle esperienze lavorative in Inghilterra e Cina, e dal Dott. Amit Kumar, classe 1982, ricercatore indiano del CRS4 di Pula, laureato in Scienze Fisiche, master in Fisica e un dottorato in Biofisica. Tra gli advisors scientifici della startup figurano il genetista Riccardo Berutti dell’Insitute of Human Genetics di Monaco e Sara Casati, genetista dell’Università Bicocca di Milano.
Il team che completa la Yenetics nel progetto della Contamination Lab comprende anche Marilisa Galisai, Gabriele Podda, Kevin Lai, ed è stato supervisionato dalla mentor del Clab Valentina Podda, community manager del Tag Milano.

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