Tra il 2006 e il 2011 c'è stato un aumento dei casi in Corea del Sud associati ad alta mortalità
SEOUL - Alcuni tipi di disinfettanti per umidificatori potrebbero essere la causa dell'esplosione di casi di malattie polmonari interstiziali registrata in Corea del Sud tra il 2006 e il 2011, questa la spiegazione proposta dai medici dell'Asan Medical Center in un articolo pubblicato recentemente su Journal of Korean Medical Science.
Il termine malattia polmonare interstiziale riunisce numerose patologie a carico dell'apparato respiratorio, individualmente rare, caratterizzate da infiammazione, fibrosi e infiltrazioni polmonari.
Diversi studi, retrospettivi e condotti su animali, hanno dimostrato l'esistenza di un'associazione tra l'inalazione di particelle tossiche contenute in alcuni disinfettanti per umidificatori e un tipo particolare di malattia polmonare interstiziale.
Tra il 2006 e il 2011 la Corea ha visto un aumento del numero di bambini ospedalizzati a causa di tosse seguita dal progressivo peggioramento polmonare, presenza di fibrosi e alta mortalità.
I casi sono stati registrati tra l'inizio della primavera e l'inizio dell'estate, spesso all'interno di singole famiglie, pertanto l'uso di disinfettanti per umidificatori durante l'inverno e l'inizio dell'estate potrebbe essere correlato con l'esplosione di casi.
Lo studio, retrospettivo, ha preso il considerazione 16 bambini, di età compresa tra 12 e 47 mesi, ai quali la malattia è stata confermata attraverso biopsia e tomografia computerizzata del torace e ne ha analizzato la progressione, allo scopo di identificare fattori prognostici.
I sintomi più comuni sono stati tosse, dispnea e opacità caratteristiche a vetro smerigliato (gound-glass) nei polmoni, rilevate grazie a esami radiologici e la mortalità è risultata del 44 per cento, nella maggior parte dei casi dopo 2 o 4 mesi dall'inizio dei sintomi.
In nessuno dei casi sono state individuate altre cause di tipo virale, batterico e fungino e ulteriori studi sono necessari per capire il ruolo dei disinfettanti.
Le varie terapie, principalmente a base di steroidi, immunoglobuline e ciclofosfamide, non hanno influito in modo significativo sul decorso della malattia, mentre i fattori prognostici correlati a esito infausto sono stati pneumotorace, cioè l'accumulo di aria nello spazio tra le due pleure, individuato con tomografia e difficoltà respiratorie che hanno reso necessaria la ventilazione meccanica.
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