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Garantisce risultati estetici ottimali, al momento usato solo per noduli benigni e in fase di validazioni per forme maligne. Interventi anche in Italia


Chi è stato operato alla tiroide per la rimozione di un nodulo è immediatamente riconoscibile: da una cicatrice sul collo, nella parte anteriore, visibile e permanente. Un disagio estetico – e in alcuni casi anche psicologico - non più necessario da sopportare grazie alla chirurgia trans-ascellare, nuova frontiera degli interventi mininvasivi.


Il taglio, in questo caso, è effettuato in una piccola area nascosta dell’ascella, da cui sono inseriti gli strumenti robotici che consentiranno al chirurgo di rimuovere la ghiandola tiroidea, con l’ausilio di una microtelecamera. Ideata nella Corea del Sud, la nuova tecnica si è diffusa anche in occidente consentendo di raggiungere ottimi risultati per l’estetica, sebbene alcuni aspetti chirurgici siano da perfezionare. In Italia la tiroidectomia robotica è per ora eseguita nei dipartimenti di endocrinologia di Roma, Modena e Pisa. Lo staff del Policlinico Gemelli romano ha dato notizia che una donna di 37 anni affetta da gozzo multinodulare è stata sottoposta, la scorsa settimana, all’intervento innovativo con successo.
Al momento, con il robot è possibile operare solo noduli benigni ma il suo impiego è in corso di validazione anche per pazienti a basso rischio con formazioni maligne. Per tutti i casi non candidabili, rimane il ricorso alla chirurgia tradizionale o alle tecniche mininvasive recentemente perfezionate.

“La tecnica mininvasiva endoscopica – conclude il professor Celestino Pio Lombardi, primario Chirurgia Endocrina Policlinico A. Gemelli – CIC – è ormai assolutamente consolidata e può essere eseguita nel 25-30% dei pazienti candidati a tiroidectomia, con risultati ottimali, sovrapponibili o anche migliori a quelli della chirurgia tradizionale open. Va riservata però ai casi in cui i noduli non superino i 30-35 mm. E’ una chirurgia molto dolce, che viene fatta con strumenti dedicati, con una telecamerina che consente di ingrandire i nervi ricorrenti e le paratiroidi. Il risultato estetico è eccellente perché l’incisione praticata è di appena 1,5-2 cm, che tende a vedersi sempre meno nell’arco dei mesi, fin quasi a scomparire. Può essere utilizzata anche per piccoli tumori”

 

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