Stop all'obbligo di mascherina dal 1 luglio 2024

Bassetti: “È un segno di ritorno alla normalità”. Cislaghi: “Grande imprudenza. I casi di Covid sono in aumento”

È scaduto il 30 giugno l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura. Con la Circolare "Raccomandazioni sull'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nelle strutture sanitarie per la protezione dalle infezioni virali acute" il Ministero della Salute ha richiamato il decadimento dell’obbligo, declassandolo a raccomandazione.

L’obbligo di uso di mascherina nei reparti con pazienti fragili e anziani era stato introdotto dall’Ordinanza 28 aprile 2023 del Ministero della Salute, che l’ha poi prorogato con Ordinanza 27 dicembre 2023 fino al 30 giugno di quest’anno. Tenuto conto – si legge nel testo della recente Circolare n. 19544 – che le disposizioni di cui all’Ordinanza 27 dicembre 2023 […] sono decadute, e valutato l’attuale andamento clinico-epidemiologico dell’infezione da SARS-CoV2 e delle sindromi simil-influenzali, la disponibilità di vaccini contro le principali infezioni respiratorie acute virali, le aumentate capacità diagnostiche e le evidenze scientifiche sulla efficacia dei dispositivi di protezione individuale per ridurre la trasmissione virale, si riportano di seguito alcune raccomandazioni per il controllo della diffusione dei virus respiratori nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese quelle di ospitalità e lungodegenza.

LE RACCOMANDAZIONI PER LE STRUTTURE SANITARIE

Si raccomanda ai Direttori Sanitari, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, – si legge ancora nel testo della Circolare – di valutare l’opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione.

Per quanto riguarda il personale, i Direttori Sanitari metteranno in campo ogni misura relativa alla tutela della loro salute. A tal fine, è utile la consultazione delle indicazioni disponibili sulla pagina web dedicata dell’Istituto Superiore di Sanità.

Si raccomanda, inoltre, di potenziare con adeguata informazione al personale, ai pazienti e, in generale, a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, sono presenti nelle richiamate strutture, le misure igieniche e di precauzione quali, tra le altre: lavaggio frequente delle mani, pulizia costante degli ambienti e disinfezione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi, adeguata ventilazione e corretta gestione dei rifiuti.

PARERI CONTRASTANTI

Gli esperti sul punto si dividono tra sostegno alla decisione del Ministero, all’insegna di un ritorno alla normalità, e preoccupazione per i contagi recentemente in aumento.

Lo stop all’obbligo della mascherina in ospedale – ha condiviso l’epidemiologo prof. Matteo Bassetti attraverso i suoi socialè segno del fatto che siamo finalmente ritornati alla normalità, ed è una decisione saggia e condivisibile quella presa oggi dal Ministero della Salute. Assistevamo ormai anche a situazioni paradossali in cui visitando un paziente fragile in ambulatorio, non vi era obbligo di mascherine, mentre lo stesso paziente visitato in reparto prevedeva tale obbligo. Il concetto è che la mascherina va utilizzata quando serve ed in maniera appropriata, e non per un’imposizione di legge. D’altro canto medici e specialisti sanno bene quando usarla, ovvero in determinate situazioni di rischio o in sala operatoria. L’obbligatorietà va bene in alcuni momenti e situazioni, ma oggi le circostanze sono diverse e la caduta dell’imposizione è una evoluzione intelligente.

Parla invece di “grande imprudenza” l’epidemiologo prof. Cesare Cislaghi, sottolineando come nelle ultime settimane si stia assistendo ad un "preoccupante aumento" della circolazione del virus Sars-CoV-2 con un aumento dei casi di Covid. Confidiamo – ha dichiarato Cislaghi ad ANSA – che il Governo voglia ripensare alla revoca dell'obbligo della mascherina nei reparti con pazienti fragili. La circolazione del virus è in aumento ed attualmente i casi, e similmente i positivi ricoverati, crescono di un +20% a settimana, e questo ormai da dieci settimane. Secondo Cislaghi, se per assurdo la crescita dovesse continuare sino a fine anno così, avremmo circa 300mila nuovi casi a settimana e addirittura 100mila ricoverati, situazione molto improbabile, direi impossibile – precisa – ma che dovrebbe far riflettere. 

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