Aderendo alla raccolta fondi di ACAREF si può diventare “member” della Fondazione e contribuire in maniera concreta alla ricerca scientifica
Ferrara – Quanti fondi servono a sostegno della ricerca scientifica per trovare la cura a una malattia rara? La risposta è moltissimi, in maniera continuativa per molti anni. Per questo la Fondazione ACAREF di Ferrara lancia, come ogni anno, l’iniziativa “Condividi la vita!”, la campagna di raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica sulle sindromi atassiche, patologie degenerative mortali e attualmente incurabili. Aderendo a questa campagna, con una sottoscrizione appunto annuale o ricorrente mensile, si può diventare “member” della Fondazione e contribuire in maniera concreta a trovare una cura. Una vera e propria condivisione di valori, obiettivi e solidarietà.
Ricordiamo che dal 2016, grazie all’importante partnership con l’Università di Ferrara, la Fondazione ACAREF sostiene un progetto di ricerca molto innovativo e promettente che richiede, però, un sostegno costante, l’unico in grado di garantire progressi e, in un futuro che si spera non troppo lontano, una soluzione per queste patologie.
“La ricerca scientifica è l’unica speranza che resta ai malati che, spesso, sono i componenti di intere famiglie”, spiega Silvio Sivieri, presidente della Fondazione. “Esistono, infatti, molte forme di atassie spinocerebellari, la maggior parte ereditarie e pertanto trasmissibili di genitore in figlio. I sintomi si manifestano prevalentemente in età giovanile o adulta, molto spesso dopo aver messo al mondo dei figli, inconsapevoli di avere una patologia genetica così grave e di cui non esiste ancora una cura”.
La campagna “Condividi la vita!”, una delle molte iniziative messe in campo nel corso dell’anno, punta a creare un ponte tra donatori - che sono sia singoli che aziende del territorio - ricercatori e famiglie afflitte da questa patologia, per creare una vera e propria comunità solidale di sostegno alla ricerca. Perché le sindromi atassiche sono rare e poco conosciute ma hanno un impatto devastante sui nuclei colpiti. Chi vuole aderire e contribuire attivamente al progetto di ricerca può contattare il numero 3312744091 oppure inviare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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