Il farmaco, testato in uno studio randomizzato in doppio cieco, ha prodotto un buon livello di tollerabilità e un’efficacia superiore a quella delle altre terapie farmacologiche in uso

Scorrendo rapidamente la lista dei più comuni farmaci antiepilettici ciò che non si può evitare di osservare è che le molecole con questa indicazione non scarseggiano: fenobarbital, valproato, carbamazepina, felbamato e topiramato sono solo alcune delle più note, che però non sempre producono effetti soddisfacenti, come nel caso dei pazienti colpiti da sindrome di Lennox-Gastaut. Infatti, questa rara encefalopatia epilettica affligge i bambini, specie di sesso maschile, nei primi dieci anni d’età, provocando crisi quotidiane che influiscono in maniera negativa sul normale sviluppo cognitivo, danneggiando, a volte anche in maniera irreparabile, il sistema nervoso e configurandosi come un’importante causa di ritardo mentale.

Uno studio su 171 pazienti ha rivelato che il principio attivo della cannabis è efficace e ben tollerato nei pazienti con questa grave encefalopatia epilettica resistente al trattamento

Boston (U.S.A.) – Il cannabidiolo (CBD) è il secondo principio attivo per concentrazione presente nella pianta di cannabis, dopo il più noto tetraidrocannabinolo (THC). A differenza di quest'ultimo non ha effetti psicoattivi, ed è utilizzato nel trattamento di una grande varietà di disturbi. Ora uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet ha dimostrato che è efficace e generalmente ben tollerato anche nei pazienti con crisi di caduta associate alla sindrome di Lennox-Gastaut, una forma rara e grave di encefalopatia epilettica spesso resistente al trattamento con i farmaci disponibili.

Nei pazienti pediatrici dal primo anno di età in avanti (oltre che negli adulti) rufinamide, farmaco indicato per il trattamento delle crisi epilettiche associate alla sindrome di Lennox-Gastaut (LGS), risulterebbe sicura e ben tollerata nei soggetti di età compresa tra 1 e 4 anni. Il risultato, di rilievo perché finora erano carenti i dati sulla safety dell’antiepilettico (AED) in questa fascia d’età, emerge da un’analisi ad interim di uno studio pubblicata online sull’European Journal of Paediatric Neurology.

Solo con l’arrivo delle crisi epilettiche un semplice elettroencefalogramma ha dato un nome alla malattia

“Mio figlio oggi ha 15 anni, a guardarlo non si direbbe, ma ha la sindrome di Lennox-Gastaut” – inizia così il racconto di Simona, la mamma del giovane Davide, affetto da una rara forma di epilessia infantile che gli ha causato un ritardo cognitivo e la quasi assenza del linguaggio.

La storia della famiglia di Irene, la Asl non passa i farmaci e non può pagare gli ausili necessari

Irene ha 26 anni,  è affetta dalla sindrome di Lennox Gastaut. La malattia è comparsa immediatamente, causandole frequentissime crisi epilettiche. La diagnosi è arrivata due anni dopo, e per molto tempo Irene è stata curata in Francia. Ora è seguita al centro neurologico del Besta di Milano, ma i suoi genitori Umberto e Daniela di Sarzana (La Spezia) sono in difficoltà, e faticano a prendersi cura della propria figlia a causa del mancato riconoscimento della sindrome nella lista delle malattie rare.
I genitori hanno spiegato ai microfoni di La Nazione la drammatica situazione:“Tra i 6 farmaci di cui Irene ha bisogno ogni giorno, c’è il Frisum: 4 compresse ogni 24 ore. Non solo l’Asl non lo riconosce (e si paga il prezzo intero) ma nelle farmacie della zona arrivano solo confezioni con capsule indivisibili. Per dare metà dose, bisogna andare in Svizzera o alla farmacia di Città del Vaticano. E tutto perché la sindrome Lennox Gastaut non è nella lista delle malattie rare. Abbiamo chiesto all’Asl di inserirla e ci hanno detto di andare noi a Genova, in Regione, a chiederlo.”

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